Si intitola “Cena tra amici” ed è una commedia brillante di due giovani registi francesi. Il titolo originale è Le prénom, che rappresenta molto meglio il tema: il punto di partenza è infatti la scelta del nome (prénom in francese) per un nascituro, e da lì si scatenano equivoci, insulti, situazioni comiche e drammatiche tra cinque amici. Non ho ancora visto il film, che non ha avuto punteggi alti di critica e di pubblico, ma mi intriga la frase di una dei protagonisti “non prendo lezioni di nomi da uno che ha chiamato i suoi figli Apollin e Myrtille”.

Oltre che per un brand, anche dare un nome ad un figlio è un’azione difficile e delicata: il nome è in contatto con la personalità di chi lo porta, non deve essere banale ma neanche troppo originale, deve durare tutta la vita, deve sposarsi bene con il cognome, non deve rappresentare una moda passeggera, non deve essere storpiato, non deve evocare fatti spiacevoli … Insomma, anche per i propri figli si confermano le regole che orientano i direttori marketing quando nasce un nuovo prodotto, insieme alle emozioni e alla paura di sbagliare. E non si esagera quando si dice che per un brand o product manager, un prodotto è un po’ come un figlio.