Il nuovo nome di Atlantia è stato annunciato un paio di settimane fa, e non ha provocato grandi sconvolgimenti. Le cose sono state dette in modo chiaro dal vicepresidente Alessandro Benetton: non si tratta di far dimenticare un passato difficile e “Mundys non è un vestito nuovo su un corpo vecchio […] è un segno di discontinuità, un nuovo ciclo all’insegna della sostenibilità”. In realtà nel nuovo nome troviamo anche una bella continuità di stile e di senso, per la forma linguistica classica e per il senso: Atlante regge sulle sue spalle proprio la terra/mondo.
LA KOINÈ CHE PARLA UNA LINGUA ACCESSIBILE
Già il nome Atlantia ci aveva abituato ad ambizione e titanica potenza; con il nome Mundys si rimane su una terra alta, con un nome di ampio respiro ed elevazione.
Mondo è la prima associazione che facciamo, sentendo nominare Mundys. Di sicuro attribuiamo un’origine classica, antica e ricercata a questo bisillabo un po’ latino e un po’ greco, che vuole essere il nome di riferimento nel mondo delle infrastrutture tecnologiche.
Sotto Mundys trovano infatti spazio autostrade, aeroporti, Telepass, mobilità smart e integrata, innovazione, intelligenza artificiale, robotica. Mundys si pone come il partner e il supporto di tutte le fasi del viaggio per noi utenti, in un’ottica sempre più integrata e globale. E la globalità il nome la dice eccome; la dice in modo semplice e senza tecnicismi, anzi, affidandosi a una Koinè antica e diretta.
Riporto le parole di Alessandra Iovinella, managing director di FutureBrand, la società che ha curato il rebranding di Atlantia: “il nome Mundys esprime la naturale vocazione del brand ad agire su un palcoscenico globale. Un nome dal suono morbido e classico che si apre su infinite possibilità”. Già presente in 24 paesi con 23.000 dipendenti, Mundys ambisce a diventare in 5 anni il leader nel mondo delle infrastrutture.
UN PAYOFF CHIARO E IMPEGNATO
Il payoff “Improve Moving Life” dà una direzione all’evocatività di Mundys: introduce il tema del movimento e della mobilità arricchendolo di senso. Un verbo ardito come “improve” disegna un ruolo da leader, e il sostantivo semplice ma fondante come “life” dà un tono umano a quello che è un conglomerato di tecnologia, reti, sistemi, costruzioni.
È apprezzabile questa identità verbale equilibrata, senza giochi artificiosi e voli pindarici: parole serie, studiate bene. Zero fuochi artificiali, ma un messaggio nitido, sia nel payoff che nel nome della società. I nomi dal profilo classico non tramontano mai. Stellantis, Iliad, Tenacta… non passano di moda, anzi, nei corsi e ricorsi del naming tornano a farsi notare e impongono delle linee guida.
UN LOGO GIOCOSO
Rispetto al nome basalto-marmoreo Mundys, la sua rappresentazione nel logo appare quasi frivola. La M minuscola arrotolata e a se stante, richiama incroci, movimento, strade, cavi, e può suggerire giocosità e leggerezza. Il font morbido e tondo e il colore della scritta, vogliono trasmettere l’attenzione all’ambiente, la sostenibilità, il risparmio energetico, la freschezza. È proprio il bel gioco di colore che degrada dal blu al verde ad allontanare il logo da un altro logo di tutt’altro ambito, che mi è subito venuto in mente per la coincidenza curiosa di avere le stesse lettere con la stessa “forma”.
Le immagini sono prese dal sito e dai canali social del brand.