Finalmente fanno capolino: sono la nuova versione della linea Liberi per Natura, lanciata anni fa da Mulino Bianco per un target attento alla salute e al benessere. Una linea di prodotti dolci e salati votati alla leggerezza, al ridotto contenuto di grassi e di zuccheri, che negli anni è stata teatro di vari cambiamenti. Tra i più evidenti il colore del pack: nate con un colore paglierino più tenue rispetto ai pack tradizionali Mulino Bianco, le proposte rischiavano di passare in sordina e di essere assimilate a quelletradizionali. Da qualche anno le confezioni sfoggiano un bel verde brillante, immediatamente riconoscibile (ed è un grande vantaggio, se si pensa ai superaffollati scaffali dei supermercati) e molto coerente con i valori di naturalità, bontà e leggerezza. Poi è avvenuto un altro cambiamento, verso cui siamo molto sensibili in quanto specialisti di brand naming: è scomparso il nome di linea Liberi per Natura! La presenza di nomi particolari ed evocativi (Gelsomini, Libelle, Primule …) aveva oscurato il nome della linea, già di per sé insidioso e difficile da ricordare con precisione.

Ed ora un nuovo cambiamento che rivoluziona il gusto, e porta una innovazione enorme a livello di produzione e di resa al palato: la cottura a vapore. Abbiamo assaggiato ben tre tipologie di biscotto, e il gusto, la fragranza, la leggerezza sono veramente sorprendenti.

Un unico neo: la dicitura della cottura a vapore, che sottolineiamo “rivoluzionaria” (!) è poco in evidenza, affidata ad una minuscola fogliolina e relegata in un angolo della confezione. Il rischio di non notare il messaggio è alto e penalizzante per la linea, che nei risultati supera le proposte precedenti, restando coerente con i valori e l’equity della marca. Sarebbe forse il caso di valutare la reintroduzione di un nome di linea: un nome forte, evocativo dell’innovazione, memorabile, sarebbe un valido aiuto per le proposte, e per distinguirle da un passato piuttosto movimentato a livello di comunicazione e di immagine.