Mentre sto studiando sigle, acronimi e in particolare sigle sillabiche per il naming, sono incappata nel nome Momo e nel suo amico Momo Design. Una sigla sillabica o un acronimo sillabo è una sigla che al posto di usare solo la lettera iniziale delle parole, è una successione di sillabe, iniziali di altri termini. Nel caso di Momo, le sillabe sono due e sono le iniziali di Moretti Monza. Gianpiero Moretti è il personaggio che ha creato la sua impresa nel 1964, usando il suo cognome e il riferimento a Monza, forse perché era pilota appassionato di corse. E proprio da questa passione è nata l’azienda Momo, producendo un innovativo modello di volante per auto di Formula 1, poi per auto di ogni tipo e poi cerchi in lega.

Non pensavo che il nome Momo fosse una sigla; al contrario, vedendolo abbinato al termine generico Design su caschi per scooter, ho sempre pensato che fosse una scelta di nome “trendy”, moderna, pensata per un life style urbano. Momo mi ha sempre fatto pensare ad un nome ludico, un po’ leggero ma buon interprete della realtà di oggi, e coerente con il suo stile particolare e vivace … avevo in mente i caschi da moto di colore rosa chiaro. E mi sono drammaticamente sbagliata; Momo è una sigla incredibilmente semplice, quasi ovvia, che la comunicazione e il marketing hanno iconizzato e lucidato, a cominciare dal logo.

Oggi Momo e Momo Design sono due realtà diverse: la prima è rimasta ancorata al contesto automobilistico e lega il suo successo alla Formula 1 e alle principali case automobilistiche che l’hanno sposata per la carica innovativa, tecnologica e performante delle sue proposte. Nel logo è stato aggiunto “Italy” per dare evidenza ad una origine di valore. Momo possiede anche Momo Corse, filiale specializzata in abbigliamento ignifugo per piloti.

Momo Design, nata nel 1981 come centro stile di Momo per lo sviluppo del car design, si è molto diversificata ed è passata in altre mani, capitalizzando la natura “design” del brand. Oggi studia e produce caschi, orologi, occhiali, penne, profumi, abbigliamento e calzature per uomo, e collabora con grandi marchi anche in co-branding: creatività ed eclettismo siano le sue parole chiave.

Conclusione che traggo per il mio lavoro di naming: anche le sigle possono avere una certa personalità e una relativa autonomia, oltre che una bellezza intrinseca. Credevo che il nome Momo fosse stato creato per essere volutamente giocoso, come un soprannome affettuoso che si dà ad un bimbo che si chiama Giacomo, Massimo, Marco. E invece il signor Moretti oltre 50 anni fa con più o meno calcolo, ha giocato con le lettere, le risonanze, il ritmo, ed ha prodotto un bisillabo forte e distintivo, per un mondo serio e concentrato sui numeri come quello dei piloti da corsa.