MOKA EXPRESS NAMINGSto lavorando sul tema Moka e facendo un po’ di ricerche ho scoperto varie cose interessanti.

  • Per quanto il termine Moka sia usato in modo generico “la moka, uso solo la moka per farmi il caffè”, e da molti produttori di caffè e caffettiere come nome o parte di nome, Moka Express è un nome di prodotto con trademark, brevetto, diritti di proprietà …
  • E’ stato Alfonso Bialetti ad inventare e battezzare Moka nel 1933: possedeva una officina di semilavorati in alluminio nel verbanese, e proprio lì inventò questa strana caffettiera, tutta di alluminio a parte il manico in bachelite, che consentiva di preparare il caffè a casa, in modo economico e con risultati migliori rispetto a quello dei bar

 

  • E’ stato il figlio Renato a lanciare “la” Moka e la sua moda e a farla diventare un prodotto di largo consumo
  • Moka Bialetti è stata una delle prime marche ad usare la pubblicità e ad entrare nelle case di tutti grazie al Carosello, e a tappezzare la città di Milano durante le fiere campionarie
  • L’Omino con i baffi, ideato dal disegnatore Paul Campani riproduce fedelmente il baffuto e nerovestito Alfonso Bialetti
  • … ed è riprodotto su tutte le macchine Moka originali
  • Oggi esistono molti negozi monomarca Bialetti che ha diversificato la sua produzione con piccoli elettrodomestici, pentole, oggetti casalinghi e molte altre macchine per il caffè
  • Ad oggi sono state prodotte almeno 300 milioni di macchine per il caffè Moka
  • Il nome Moka ha una derivazione topografica e semplifica il nome di una città yemenita

Si tratta di Mokhā (in arabo: المخا‎, al-Mukhā) una città portuale sulle coste del mar Rosso, che ha avuto il suo massimo splendore dal XV al XVII secolo proprio grazie alla commercializzazione del caffè. Alfonso Bialetti prese ispirazione dalla storia del caffè, e semplificò il toponimo yemenita da cui nacque appunto il brand name Moka.

LA STRATEGIA NOMINALE DI BIALETTI

Il naming della originaria Moka Express, rimasta quasi identica in questi 90 anni, ha ispirato i nomi di altre caffettiere prodotte dagli stabilimenti Bialetti, ora Bialetti Industrie: Mokona Mokissima. Anche Mukka trattiene qualcosa dal nome Moka, ma chiaramente (la caffettiera Mukka ha le chiazze della mucca frisona) non ha lo stesso etimo! Le altre macchine del caffè hanno nomi femminili come Musa, Venus, Dama, Kitty e l’ultima nata, la particolare Cuore. Anche loro riprendono l’ispirazione che ha caratterizzato il design di Moka, la caffettiera ottagonale, dal design decò e stretta in vita … come una donna.

DESIGN INDUSTRIALE

La forma della caffettiera è particolarissima e funzionale; ed anche la sua meccanica è stata un fulgido esempio di brevetto industriale italiano “ispirato”, stando a quanto viene raccontato. Sembra che Bialetti abbia partorito l’idea della caldaia con imbuto, filtro e processo di percolazione, osservando una macchina per lavare antesignana della lavatrice, che riscaldava l’acqua e la liscivia per farle poi colare bollenti sui panni da lavare.

TRA STORIA E LEGGENDA

Sul sito Bialetti sono raccontate varie storie circa la scoperta del caffè e il suo uso. Cito la seguente … Un pastore di nome Kaldi, che pascolava il suo gregge attorno alla regione della Moka, Yemen, osservò che le sue capre si agitavano in modo strano, come se ballassero, dopo che avevano brucato certe bacche rosse da un cespuglio. Il pastore convinto che quelle bacche fossero figlie del demonio e ne portò un po’ ai monaci di un vicino convento che immediatamente le gettarono nel fuoco purificatore. Il profumo che subito si alzò al cielo convinse tutti del contrario e che doveva trattarsi di un dono divino. Presto impararono a tostare quei frutti e a preparare degli infusi, così nacque il caffè. (Fonte: storia tramandata da tradizione orale)

ALTRE CURIOSITA’

Sembra che il mistero del caffè e delle sue tate qualità sia stato svelato da tribù etiopi che estraevano una specie di caramella dai chicchi di caffè unito al grasso animale e l’utilizzavano per sostentarsi duranti le spedizioni di caccia. Nel XV secolo gli Arabi diedero inizio alle grandi piantagioni dello Yemen destinate alla produzione ed esportazione in Europa della migliore qualità di caffè, la arabica.

Una parola sull’origine del cognome Bialetti: deriva dal cognome Biale, a sua volta sviluppatosi, dal cognome latino di età imperiale Vitalis col significato augurale “che dà la vita, pieno di vita, che vivrà a lungo”, reso prestigioso da numerosi santi e martiri.