“Lulu dans ma rue” è una frasetta musicale, un giochetto di parole molto francese e simpatico, ma è anche il nome creato per un servizio molto particolare, quello del concierge di strada tradotto da noi con “portiere di quartiere”. Tutto è nato da poco a Parigi ad opera di un professore di economia, ingegnere, imprenditore sociale e fondatore di Emmaus Defì,  il cui nome/cognome è fatto da 3 nomi propri: Charles Edouard Vincent. Niente in contrario quindi a partire da un nome proprio per il suo servizio: Lulu che si legge accentando la U finale. Il nome integrale è Lulu dans ma rue che significa “Lulu nella mia strada”, un’espressione senza verbo composta da sostantivo/soggetto e complemento di luogo. Lulu (Lulù) è l’abbreviazione del nome femminile Louise, e anche da noi è spesso usato per chiamare le amiche Luisa. Le prime sensazioni sono di familiarità, amicizia, legame affettivo: se ti chiamo con un nomignolo c’è emozione e piacere. La rima con Rue rende orecchiabile il nome e offre un indizio per contestualizzare il servizio: sono qui nella tua strada.

Nella pratica si tratta di un chiosco colorato e attraente dove si trovano soluzioni a molte incombenze, problemi, necessità quotidiane, nell’ottica del “portinaio” che ha sempre la conoscenza giusta quando si cerca una babysitter, un tecnico, un elettricista, qualcuno che faccia la spesa, sappia fare piccoli lavoretti domestici … Si va al chiosco Lulu dans ma rue, o lo si contatta via telefono o via mail e in modo semplice e veloce un Lulu “specializzato” viene mandato nella tal casa a risolvere il tal problema, ad un prezzo onesto e in modo referenziato. L’iniziativa ha riscosso grande successo, rianimando quartieri e rivitalizzando il concetto di vicinato, di aggregazione, di socialità, di umanità. Sia chiaro, il servizio è a pagamento ma il prezzo è ragionevole e il tutto ha una dichiarata garanzia e protezione. Velocemente i chioschi parigini si sono moltiplicati e la stampa internazionale ha cominciato a parlarne. Peraltro i chioschi sono anche uno spazio di entertainment con eventi vari come mini-concerti, café-théatre, proprio per favorire gli incontri fra persone “diverse” per colore della pelle, estrazione sociale, età, religione, etc… .

Da anni si parla di Social Street, gruppi di persone che grazie a Facebook ed altri social network condividono vari aspetti di vita sociale e urbana. Rispetto a queste iniziative Lulu dans ma rue è un servizio, ha un profilo  fisico, visibile, tangibile e predigitale: il chiosco c’è e si fa vedere bene, i professionisti Lulu sono molto caratteristici con una sorta di divisa, e il contesto è informale e relazionale. E il nome così spiritoso e ludico sottolinea questo aspetto di vicinanza, presenza e concretezza. Certo che è molto simpatico sul sito cogliere l’esistenza e le abitudini di una nuova categoria professionale: i “Lulu”. Scelgo il maschile perché nel sito si usa il maschile e l’effetto è ancora più forte.

Il servizio è sicuramente interessante ed economicamente virtuoso, e facilmente esportabile. Il nome lo è un po’ meno perché al di fuori dei paesi francofoni perde la sua freschezza e leggerezza. Immagino lo sbarco in Italia del modello, con tanto di chioschi e di Lulu italiani: se si volesse rimanere fedeli anche al nome con una traduzione in italiano che ne rifletta la struttura e il senso, bisogna cominciare a cercare le rime con strada (Ada?), via, viale … anche da noi potrebbe nascere un simpatico gioco maschile/femminile, perché sono pochi i nomi di persona maschili che terminano con A, e in italiano tutte le vocali si pronunciano … mica come rue!