Le pensiline alle fermate dei mezzi e le affissioni nelle stazioni della metropolitana milanese parlano chiaro: la violenza sulle donne va fermata. Il primo termine su cui sosto è proprio “fermata”.
MILANO FA SENTIRE LA SUA VOCE
Siamo infatti alla fermata di un autobus, un tram, una metro. La linea ATM milanese vede il passaggio di un milione o un milione e mezzo di persone al giorno, a secondo della fonte. Fermarsi ad una fermata dei mezzi pubblici a leggere questi messaggi è doveroso e rispettoso di un problema che affligge non solo la mia città. È anche un atto di gentilezza verso la lingua italiana che consente la versatilità messa in campo dagli autori di questa campagna.
I SOGGETTI DELLA CAMPAGNA
I soggetti che ho visto con più frequenza sono 3 e sui social di ATM ne ho trovato un quarto. Il tono di voce è diretto, asciutto, e rende i messaggi indelebili. Li riporto:
- LOTTO contro la violenza sulle donne.
- Scegli che tipo D’UOMO essere.
- ISOLA chi fa violenza, non chi la subisce.
- Contro la violenza sulle donne gli uomini hanno un ruolo CENTRALE.
I colori degli sfondi sono correlati al colore della linea metropolitana: rosso giallo lilla verde; manca la metro Blu, ma è così giovane che deve ancora ambientarsi. Sono sentenze caustiche, perentorie, indiscutibili.
PAROLE RICCHE DI SENSO
Il nome delle fermate è il protagonista inconsapevole: il pittore Lorenzo Lotto presta temporaneamente il suo cognome ad un verbo forte e belligerante: lottare.
Il modaiolo quartiere Isola diventa anch’esso verbo: isolare. Il Duomo cede la sua origine latina a uomo e diventa un complemento di specificazione: d’uomo. La stazione Centrale rimane Centrale e porta l’attenzione sull’uomo, sul suo comportamento e ruolo che deve essere di sostegno.
Il claim non arriva ad una forzatura della lingua ma ricorre ad altri sensi o altri significati delle parole stesse, che si prestano e si caricano così di un messaggio dal tono glaciale. La violenza sulle donne perpetrata dagli uomini è un fatto insopportabile.
NON SOLO L’ACCUSA
Il messaggio non si ferma all’accusa ma si completa con la chiamata a combattere la violenza, e dà una dimensione sociale ad un fatto che deve uscire dalla sfera privata. E soprattutto dà il via ad azioni concrete. Negli annunci è indicato il numero telefonico diretto 1522 per accedere ad un servizio del Comune di Milano. C’è un QR code per i contatti e per aiutare a riconoscere le diverse forme di violenza, oltre quella verbale, fisica e sessuale, c’è la violenza psicologica, economica e digitale. Il 21 novembre ci sarà un open day per conoscere i centri Antiviolenza del Comune di Milano, che sono 8 insieme a 9 case Rifugio.
I NUMERI
I dati della violenza sulle donne sono insostenibili; crescono con la crescita del disagio di una società che non sa tollerare il nuovo ruolo della donna e il valore della sua accresciuta autonomia.
Prendo alcuni dati da Giornale Metropolitano: “nei primi dieci mesi del 2025 sono state 2.368 le donne che si sono rivolte per la prima volta ai Centri Antiviolenza […] la Rete ha supportato 3.541 donne, tra nuovi accessi e donne che hanno già avviato un percorso. […] La maggior parte delle donne seguite nel 2024 è italiana (60%) e solo nel 50% dei casi economicamente autonoma. Quasi sempre la violenza subita è di tipo psicologico (86%) o fisico (57%), anche se non mancano i casi di violenza di tipo economico (20%), sessuale (30%) e stalking (13%) e molto spesso si sovrappongono e coesistono diversi tipi di soprusi. Nell’82% dei casi le donne subiscono abusi da parte di un familiare (il 70% delle volte si tratta di mariti, conviventi, fidanzati o ex).
ATM è al suo terzo anno di attività a sostegno delle donne, e con questa campagna condotta insieme al Comune di Milano sta dimostrando sensibilità e intelligenza. Come commenta Laura La Ferla direttrice comunicazione ATM “Il trasporto è un grande megafono per la città”. Il 25 novembre sarà la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i messaggi della campagna diventeranno anche sonori, diffondendo il numero verde nazionale antiviolenza alle fermate ATM.
Apprezzo la potenza di questo inizio di decalogo, realizzato dall’agenzia YAM112003 con le ispirazioni che offre la lingua italiana, con un linguaggio grafico semplice e super efficace che collega le parole “protagoniste” e nomi delle fermate, al disegno stilizzato della linea Metropolitana da cui sono prese.
L’immagine principale è dell’autrice.
