- La prima elettrica di lusso
- Con 4 motori, uno vicino ad ogni ruota
- 350 all’ora, 450 km di autonomia
- da 0 a 100 km in due secondi circa
- da 0 a 300 in 12,6 secondi
- 1926 CV
- Costo intorno a 2 milioni di euro, dipende dalla personalizzazione
- Verranno prodotti 150 di questi esemplari di razza, interamente a mano
- E tutto ciò avviene in Italia, nello stabilimento di Cambiano vicino a Torino
- In consegna nel 2020
Si tratta della incredibile ma assolutamente sostenibile Battista Pininfarina, presentata in questi giorni al Salone dell’Automobile di Ginevra. È la prima automobile a marchio Pininfarina per questa casa di design che ha lavorato per tutti i grandi brand dell’automobile, cominciando con Lancia per arrivare a Ferrari. E ora è pronta per lanciare un veicolo elettrico di lusso che sarà più veloce di un’auto di Formula1: una hypercar con telaio e corpo in fibra di carbonio.
Ma la cosa più suggestiva per me è il nome: Battista. Un nome pazzesco se si prescinde dalla sua storia. E credo che chiunque abbia sentito il nome, abbia anche pensato ad un motivo valido per scegliere un nome così inusuale. Giovanni Battista Farina è il fondatore della società Anonima Carrozzeria Pinin Farina nel 1930 che divenne poi Carrozzeria Pininfarina. Per la storia di questo personaggio di talento che ha portato innovazione, cultura ed ha contribuito a creare le basi del design automobilistico italiano, rimando alla pagina Wikipedia.
Sottolineo che il suo cognome di origine è Farina, trasformato ufficialmente in Pininfarina quando nel 1961 la richiesta di cambiamento fu autorizzata da un decreto del presidente della repubblica Giovanni Gronchi, su proposta del Ministro di grazia e giustizia di allora. Pinin era il nomignolo con cui Battista veniva chiamato, “giuseppino” in piemontese, per la somiglianza con il padre Giuseppe. A furia di essere chiamato così sembrò totalmente naturale diventare Pinin tanto che trovò il modo di integrare il nome nel cognome. Il suo nome originario Battista sarà stato usato molto poco per riferirsi a lui, dal momento che già da bambino il suo nome per tutti era Pinin. Però Battista è il nome originario, legittimo, ed allora l’idea di usarlo per battezzare la prima perla “propria” Pininfarina è una buona idea. Il modo giusto per onorare un personaggio così significativo.
“È un sogno che si avvera. Mio nonno era certo che un giorno sarebbe esistita una gamma di vetture interamente firmate Pininfarina… Sono convinto che non potesse avere altro nome se non Battista”, commenta il presidente Paolo Pininfarina.
Peraltro Battista è un nome interessantissimo: nasce come soprannome di Giovanni figlio di Zaccaria, il primo a battezzare i fedeli nel Giordano, ed è tratto dal greco baptìzein che significa “immergere nell’acqua”. E battezzare è un concetto che ha molto a che fare con il naming e la pratica di dare i nomi.
Qui il video di svelamento al Salone di Ginevra.