Sfogliando riviste di settore per la grande distribuzione si può rimanere colpiti dal nome Inalpi, per il suo tono dimesso e gentile.

 

UN NOME MOLTO SEMPLICE MA UN PO’ SCONNESSO

È gentile perché non urla e non impone la sua presenza; è dimesso perché semplice, si presenta in carattere minuscolo, e sembra vasto. La vastità è data dal concetto che si porta dentro, le Alpi. Ma c’è una discrepanza evidente: la preposizione in. È difficile pensare alle Alpi nella formula linguistica In-Alpi. Si dice nelle Alpi, sulle Alpi, attraverso le Alpi, fatto tra le Alpi. La preposizione in davanti ed attaccata ad Alpi fa suonare il campanello dell’errore. E ribadisco, anche il doppio minuscolo (del nome in toto e del toponimo Alpi) accentua il tono dimesso e neutro.

C’è qualcosa che disturba nel nome Inalpi, e che non lavora bene per il brand. È vero che si tratta di un brand che si rivolge principalmente al B2B, ma questo non cambia nulla, nella teoria e nella pratica. Un buon nome deve essere memorabile e deve creare un intorno positivo e attraente. Il nome Inalpi sembra invece debole e troppo timido, messo sotto silenzio. Il suo valore è offrire un riferimento geografico, di provenienza.

 

I TOPONIMI

I nomi geografici moderni che evidenziano una località o un luogo, sono disciplinati da regole ferree. Non si può usare un toponimo per un prodotto che non ha i requisiti per essere collegato al luogo che esibisce nel nome. In passato le regole erano meno restrittive: le gomme da masticare Brooklyn non credo fossero fatte sotto il ponte o proprio in quella città, e il formaggio Philadelphia? E le automobili con nomi di luoghi e città? Per i prodotti alimentari il rischio di creare un’immagine non veritiera riferendosi ad un luogo è alto e quindi sempre più tutelato. Il collegamento ad un luogo nel nome è accettato se il prodotto proviene o ha un legame certo con quello specifico territorio o località. Vale per i nomi di marca delle acque minerali, per le specialità alimentari, per tanti nomi di società.

 

TANTE ALPI

Sono vari i prodotti caseari che includono o giocano con il toponimo Alpi: Burro Prealpi, Alpilatte, formaggio fresco Alpina, Alplì, Alpigiana. Nel caso di Inalpi sul sito si dichiara che si tratta di latte prodotto e lavorato in Piemonte nella zona delle Alpi Cozie; l’azienda è nata nel 1966 in provincia di Cuneo ed ha vari stabilimenti sul territorio. Curiosamente il trisillabo Inalpi contiene la prima sillaba di Piemonte intrecciandosi ancora di più con il territorio, escamotage che non viene sfruttato dal logo, che invece ha un lettering uniforme e iper semplice.

Formaggio Inalpi logo naming

Il logo è piacevole, e la sua ricchezza di elementi non soffoca: le montagne stilizzate, i colori della bandiera italiana, i segni dorati, la scritta Latterie. Un po’ forte la scelta del rosso per il nome, forse l’unica cosa che grida, ma il bianco del fondo la smorza.

 

HAPPY CHEERSE

HAPPY CHEERSE INALPI NAMING

Leggo sul sito che i prodotti sono tanti: yogurt, formaggi piemontesi, formaggio senza lattosio, formaggini, latte in polvere, Happy Cheerse. Ecco quest’ultimo nome è una botta di vita per il brand. Happy Cheerse è un nome inglese, allegro e ricercato, che mette insieme due termini emozionali come happy e cheers e fa duettare cheese con cheers. Naturalmente la confezione ospita anche il nome Inalpi, silente e nel confronto ancora più antiquato.

happy cheerse per Inalpi

Le immagini sono prese dal sito.