Immuni è il nome della app di contact tracing approvata e a breve disponibile per tutti i cittadini italiani. Ma che relazione c’è tra uno strumento di “tracciamento dei contatti per tenere sotto controllo la circolazione del coronavirus” e il concetto di immune che troneggia nel nome?

 

  • Ipotizzo che il nome Immuni sia usato come aggettivo plurale, come nella frase “siamo tutti immuni”
  • Deriva dal latino immunus formato da in + munus “obbligo, servizio, imposta…”
  • Immune significa quindi “esente da, non soggetto, senza l’obbligo di…”
  • Immuni rimanda a immunizzarsi, essere immunizzati cioè “rendere non soggetti a malattia”
  • Il nome Immuni ha una stretta parentela con il termine immunità, che in politica ha assunto valenze non proprio positive, e recentemente non è stato aiutato ad avere un senso positivo
  • La app Immuni ha la scopo di registrare e raccogliere tutti i contatti con altre persone, in una sorta di contrasto semantico e fenomenologico con “esente, non soggetto, libero da”

Senza assolutamente entrare nei temi privacy, raccolta dei dati personali, libertà, rispetto ecc. il mio pensiero è che il nome Immuni non rifletta il senso di quello che fa la app. Il nome porge una promessa molto grossa e ambiziosa: “saremo/sarete immuni”, “quelli immuni”, e c’è posto per altre declinazioni dell’aggettivo o sostantivo (gli immuni). Ma sembra che non ci sia un legame tra quello che potrebbe fare la app se ben utilizzata e l’immunità dalla malattia promessa dal nome, che è una condizione medica. Se tutto funziona, al massimo la app ci aiuterà a proteggerci da un eventuale contagio, quanto ad immunità credo che tante pagine debbano ancora essere scritte, ma dalla ricerca scientifica.

Forse un nome che fa appello alla solidarietà, al destino comune, al fare insieme e fare la propria parte, sarebbe più coinvolgente e aiuterebbe di più sia la app sia la nostra salute.