Doveva arriva in questi giorni anche in Europa, ma a fine aprile Samsung ha posticipato il lancio del suo nuovissimo smartphone foldable, il Galaxy Fold, presentato a febbraio al salone di Barcellona. Tra i vari problemi, lo schermo sembra essere quello principale. Lo schermo grande, comparabile a quello di un tablet è la caratteristica di questa nuova generazione di device, a metà tra smartphone e tablet con un maxi schermo che si piega. Da qui il nome foldable usato per la categoria, che segue quella dei wearable e ne riproduce il modello di naming: un aggettivo caratterizzato dalla desinenza -able. In italiano foldable viene tradotto con “pieghevoli” ma per seguire l’invito inglese possiamo pensare anche a “piegabili”, come per wearable pensiamo ad “indossabili” e nella scia troviamo sostenibili, abbordabili, mangiabili etc. Il valore comune di –abile, in inglese –able , è “si può, è possibile, c’è la possibilità di”. Si può mangiare, sostenere, piegare.

Samsung per il suo smartphone ha scelto la semplicità di un nome che quasi abdica al suo compito di personalizzare e rendere memorabile: fold è diretta discendenza di foldable, ed accompagna il brand name Galaxy con la funzione di descrittore. Per una rivoluzione tecnologia di questa portata è strano vedere come il nuovo prodotto che la esibisce pieghi un po’ la testa per presentarsi come una versione di Galaxy. Il naming rivela una sorta di subordinato rispetto, una timidezza che non consente al nuovo prodotto di avere una personalità forte e tutta sua. Il naming dà evidenza alla strategia di branding: la scelta di presentare il nuovo smartphone come parte della famiglia Galaxy è rappresentata nel ricorso ad un descrittore e non ad un nome originale. Anche iPhone sta lavorando al suo smartphone foldable, che sembra si chiamerà X Fold, Xiaomi propone Mi Fold. Insomma, non ci si allontana dal nome della categoria. E in più per Samsung c’è lo smacco che il suo Fold non fa bene quello che proprio il nome promette: piegarsi, chiudersi, duplicare.

Di seguito alcuni significati del verbo inglese to fold:

  • intransitive verb To bend over or double up so that one part lies on another part
  • intransitive verb To make compact by doubling or bending over parts
  • intransitive verb To bring from an extended to a closed position
  • intransitive verb To bring from a compact to an extended position; unfold
  • intransitive verb To place together and intertwine

From The American Heritage® Dictionary of the English Language.

Fold come sostantivo ha anche altri sensi che si allontanano dal motivo per cui è stato scelto per questa tecnologia di ultima generazione.

  • noun A fenced enclosure for livestock, especially sheep
  • noun A flock of sheep
  • noun A group of people or institutions bound together by common beliefs and aims
  • noun A religious congregation

From The American Heritage® Dictionary of the English Language.

Tra le ricerche etimologiche relative al termine inglese fold, scelgo quella proposta da Wiktionary, Creative Commons Attribution/Share-Alike License: from Middle English, from Old English folde “earth, land, country, district, region, territory, ground, soil, clay”, from Proto-Germanic fuldōn “ground, plain”.

La cosa positiva è che il termine Fold è semplice e non viene appesantito da lettere o sequenze alfanumeriche tanto comuni in questo settore, come le lettere X, S … . Ma vedremo come il nome si comporterà e adatterà alle progressive versioni; temo che sarà inevitabile vederlo accompagnato da numeri e codici.