Ey.ai sembra un saluto, un’esclamazione, un accidenti.

PRONUNCIA INSIDIOSA

Noi italiani abbiamo un po’ da ricamare su queste quattro lettere che potrebbero leggersi ei ai. Ho provato a mostrarle a più persone di media e buona cultura, estrapolate dal contesto; e la tentazione o scappatoia di leggerle all’italiana è imperante. Neanche il punto potenzialmente leggibile come dot offre un grande aiuto, e il passo verso il sardo ajò risulta persino breve. Dietro questa sequenza di lettere c’è la sicurezza da parte della società di consulenza  EY (Ernst & Young) di essere ben nota. Unita alla sempre più facile riconoscibilità della sigla AI, che però in Italia viaggia parallela alla versione nostrana IA Intelligenza Artificiale.

PER UN INGLESE

La sequenza ey.ai pronunciata correttamente all’inglese genera una lettura ben più lunga di quanto ci si aspetta da un insieme di 4 vocali, oppure 3 vocali e la semiconsonante Y. Senza usare i segni fonetici e con buon beneficio, la pronuncia inglese sarebbe i-uai-ei-ai. Viene naturale chiedersi se anche un nativo parlante inglese legge in modo scorrevole la sequenza, o se il rischio di scivolamento vale anche per chi parla quotidianamente inglese.

 

IN ORIGINE .AI ERA UN TDL GEOGRAFICO

On air in questi giorni, la campagna di EY è molto interessante sotto l’angolatura del verbal branding. Punta su un segno verbale originale: due coppie di lettere separate (o unite) da un punto, come un dominio Web. Neanche a dirlo .ai è proprio un’estensione geografica di dominio, nata come tante altre nel 1995 per identificare una zona, in questo caso l’isola caraibica di Anguilla. L’estensione .ai sta avendo grande successo in questi ultimi tempi, tanto che si dice abbia raggiunto la notorietà e le richieste del .com. Benché all’origine per poter usare la maggior parte delle estensioni geografiche bisognava essere residenti, per molte questo requisito non vale più, e tante aziende tecnologiche che muovono passi con l’Intelligenza Artificiale si sono aggiudicate il .ai. È il caso di EY: digitando Ey.ai si viene reindirizzati sul sito corporate.

 

 EY PERSONALIZZA L’AI

La formula ey.ai però non viene usata semplicemente come un dominio web, ma viene presentata come una piattaforma di EY “che combina la nostra vasta esperienza in Strategy and Transactions, Business Trasformation, Risk Management, Assurance e Tax, con piattaforme tecnologiche e le esclusive e avanzate competenze di EY nell’Intelligenza Artificiale”.

 

La nuova campagna adv sulla stampa italiana arricchisce la formula AI: le due lettere non sono solo le iniziali di Artificial Intelligence, ma individuano anche Accelerating Impact e cioè “collaborare con i nostri clienti per aiutarli a generare maggior valore nei loro business”.

Non sono del settore, ma già integrare .ai è un grande passo. In più c’è un piccolo corto circuito di maiuscole e minuscole tra EY, AI, e ey.ai. Potevano fermarsi qui?

 

Le immagini sono tratte dal sito