Mi ha sempre affascinato il nome Etro che trovo così particolare, quasi esotico. In sole 4 lettere ha una combinazione di suoni incisiva e originale; la vediamo comparire in parole brevi come vetro, retro, metro dietro, ma nella semplicità del bisillabo e-tro raggiunge il suo massimo equilibrio.

In passato pensavo che fosse un nome creato, inventato da un collega bravo che era riuscito a convincere i committenti a scegliere un nome così strano, duro e assertivo. Ma ora sono rassegnata al fatto che sia un cognome, quindi che abbia un’origine più naturale e direi più organica di quanto possa avere un nome pensato (anche bene) da un professionista. Non sono riuscita a trovare nessun dettaglio particolare circa l’origine di questo cognome, se non che è poco diffuso in Italia. Meglio così, è ancora più intrigante. Con un po’ di fantasia ma scarsa validità etimologica si può trovare una somiglianza con estro, con il francese être, ma per la mia sensibilità linguistica, il termine Etro è già ricco di per sé.

ETRO PAISLEY MOSTRA MUDEC

Etro come brand di moda compie 50 anni, e viene celebrato al Mudec di Milano con la mostra “Generazione Paisley” che ne ripercorre la storia. Nato nel 1968 grazie alla forza di Gerolamo Etro classe 1940, detto Gimmo, nato a Milano. L’origine del cognome sembra quindi essere nord italiana, anche se non c’è una concentrazione particolare in Lombardia rispetto alle 13 famiglie italiane di cognome Etro. Anche Gimmo non è male come creazione di nome, dalla contrazione di Gerolamo che insieme a Girolamo e Geronimo ha un valore molto forte: deriva dal nome greco Ἱερώνυμος Hieronymos composto dai termini hieros “sacro” e onyma anche onoma “nome” e significa “nome sacro”. Il brand parte sotto buoni auspici e con notevoli ispirazioni: dai tessuti per l’arredo si allarga a borse e accessori da viaggio fino ad approdare negli anni ’90 alle fragranze e al prêt-à-porter femminile e maschile.

Oggi il nome Etro è strettamente collegato al motivo paisley, scoperto nei viaggi di Gerolamo in oriente e affermato nei disegni proposti dal brand. Anche questo pattern ha una bella storia: è un decoro antichissimo e la sua forma a goccia simboleggia il germoglio della palma da dattero. La sua origine è la Persia e in Iran il motivo noto come Boteh Jegheh, è stato utilizzato sin dalla dinastia sassanide. In India, dove è conosciuto come Ambi, che in lingua punjabi significa “mango” è molto diffuso, e attraverso le importazioni di tessuti dall’India Britannica, il motivo divenne popolare in tutto l’Occidente nel XVIII e XIX secolo. Il termine paisley si rifà alla cittadina scozzese di Paisley ad ovest di Glasgow, dove già a fine ‘800 si diffuse un’intensa attività di produzione di scialli con il motivo della goccia.

Grazie alle spinte originali ed esotiche, agli accostamenti di colori forti, ad un acuto spirito imprenditoriale e di avventura che ha coinvolto tutta la famiglia Etro (la moglie e i 4 figli) il brand apre negozi in via Montenapoleone e Brera a Milano, a Parigi, New York, Tokyo, Pechino. Magnetico anche il nome del magazine, Alfabetro.

Nomadi, giungla, ambienti esotici, Maharaja, Rajasthan, un viaggio fuori dall’ordinario, pieno di colore, di avventura e di natura, da 50 anni. Bellissimo il video che si trova in questo link al sito del brand.