La maggior parte delle volte quando si sente nominare questo brand name dalle persone qui in Italia, esce fuori Disegual. La tendenza a normalizzare un nome che ha qualcosa che non torna, e riportarlo ad una forma nota è naturale. E così l’aggettivo spagnolo desigual viene trasformato qui da noi in disegual, più vicino alla parola italiana diseguale e con un sapore inglese, anche se nella lingua anglosassone questa parola non sembra esistere.
Anche il logo induce in tentazione
Complice nell’indurre all’errore è anche il logo che nella grafia del nome Desigual fa girare la consonante S, creando una dissonanza visiva che influenza la percezione delle altre lettere. Il risultato è che la maggior parte delle persone si inceppa nell’inversione delle due vocali che contornano la S incriminata, facendosi tirare dalle sue curve non convenzionali.
La lettura disegual, per quanto non ortodossa non crea grande danno al brand che ha raggiunto una notorietà tale da viaggiare per il mondo e piacere sia come Desigual che come Disegual. Le immagini suscitate da entrambe le letture convergono verso i concetti di diseguale, originale, diverso, atipico, che si distingue.
Desigual come stile di vita
Il brand compie 30 anni (nel 2014) e ancora oggi declina l’idea originaria del suo patriarca “[…] Da allora il marchio è stato sinonimo di pensiero positivo, impegno, tolleranza, miglioramento costante, innovazione e divertimento. Perché, come dice il nostro primo slogan, “Desigual is not the same”.
Il focus del brand è da sempre il piacere di essere e di vestire in modo diverso, quindi la disuguaglianza, l’orgoglio di sentirsi differenti. Alla luce di questo risulta persino favorevole che il nome goda di ben due versioni di se stesso: Desigual e Disegual. Meno favorevoli sono invece le numerose denunce di imitazione delle grafiche dei capi di abbigliamento che l’azienda ha ricevuto negli anni.
Aggiunto successivamente (da Wikipedia) e approfondito nel post Desigual e il suo logo a rovescio
“Il restyle del 2019, attuato dallo studio creativo interno in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria olandese We Are Pi, si basa sul concetto di “cambiare il punto di vista”: il logo è infatti composto dal nome dell’azienda, scritto con un carattere geometrico senza grazie capovolto orizzontalmente”. Sulla scia della diseguaglianza e della provocazione, l’intera grafia del nome si contorce e tutte le lettere vengono capovolte. Questo indica che l’azienda è molto sicura di sé e della riconoscibilità del suo nome.