Titolo sibillino per introdurre il mio stupore per il nome Brillo. In rete non si trovano visualizzazioni del naming perché Brillo è forse un nome in codice e perché non c’è ancora nulla di ufficiale. Ma si trovano le prime ironiche associazioni del nome a detersivi e pulitori, anche su siti stranieri. Quindi non solo a me, ma anche a tecnofili di lingua inglese il nome Brillo porta nel mondo della pulizia e della brillantezza.
COSA E’ BRILLO
Si tratta di una versione light di Android, quindi una sorta di piattaforma condivisa per far comunicare oggetti e device intelligenti che usiamo quotidianamente in casa; e ora entriamo nel sorprendente mondo dell’Internet delle Cose, una definizione che ha un sapore quasi fiabesco, del tipo C’era una volta …
IoT ACRONIMO DI INTERNET OF THINGS
E’ un ambito in forte sviluppo che non scopre nulla di nuovo se non la possibilità di collegare attraverso internet oggetti casalinghi, device e cose smart (pardon per l’inglese, ma è quasi d’obbligo). Il tostapane parla con il termostato, la lampadina si coordina con il frigorifero che richiede la spesa in base al suo contenuto, mentre il portaombrelli ci fornisce il meteo. Tutto per rendere più facile, organizzabile e funzionale il nostro tempo e il nostro piacere.
Uno scenario avveniristico che Google cerca di presidiare dotandosi di device e sistemi appunto intelligenti: da quelli indossabili come l’orologio e gli occhiali, ai sistemi domestici come il termostato Nest, l’hub Revlov, DropCam per la videosorveglianza. Un settore che è guardato con molto interesse anche da altri attori importanti (Hawei, Samsung); un dato che mi spaventa è che nel 2020 potrebbero essere collegati 26 miliardi di oggetti che ora si fanno i fatti loro. Nel 2009 erano 900 milioni. Brillo potrà coordinare solo “piccoli” oggetti, con Ram tra 32 e 64 MB e inizialmente della famiglia Google, ma nulla esclude l’apertura a tutta la domotica ed oltre.
GOOGLE I/O 2015
E’ la conferenza per gli sviluppatori che Google terrà a San Francisco all’inizio di giugno: grande attesa perché lì si parlerà anche e finalmente di Brillo. E magari si capirà se sarà mantenuto questo nome che …
IL NOME BRILLO
… io considero interessante: ha coerenza con il mondo casalingo anche se si focalizza sulla luminosità e per una eredità di naming (Brill, brillantante …) sulla pulizia. Ha una buona valenza internazionale grazie alla radice bril- comune a brilliance, brilliant, brillantine, brill e quindi legata alla luce, allo splendore, al brillare.
L’associazione con la casa e quindi con la domotica è naturale, veloce, analogica, simpatica, turbo! Un nome semplice, senza numeri e sigle; si fa notare, usa una ironia intelligente e soprattutto rimane in mente. … E a buona parte degli italiani, ricorda anche un felice stato di ebbrezza dovuto all’alcol.