BPER BANCACon una presenza forte in advertising si sta imponendo il nuovo nome e marchio Bper.

Ho qualche perplessità a scriverlo perché c’è una commistione forte di mezzo verbale e mezzo grafico: il nuovo marchio studiato da Interbrand è un acronimo (le lettere si pronunciano in modo consecutivo “biper” e non “bi-pi-e-erre” altrimenti rientrerebbe nella categoria sigla), il suo logo contiene il segno grammaticale del “due punti” e nella comunicazione la base line Banca è letta sempre in abbinamento al nome Bper.

LA STORIA DI QUESTO NOME

Faccio qualche passo indietro nel tempo e nel naming di questo istituto bancario, ed atterro in pieno 800 quando nasce la Banca Popolare di Modena. Sul finire del 900 la denominazione diventa Banca Popolare dell’Emilia Romagna e a seguito di acquisizioni extra regionali che contraddicono nei fatti quello che il nome dice (Emilia Romagna) ecco che si opta per l’acronimo, che mantiene continuità con il passato ma si prepara per il nuovo. Se apro l’acronimo ci ritrovo dentro l’Emilia Romagna, ma se le lettere rimangono chiuse non la vedo più, ed allora lo spazio per la Banca di Sassari, il Banco di Sardegna e la Cassa di Risparmio di Bra, diventa più comodo.

I DUE PUNTI DEL LOGO

Trovo interessante il valore comunicativo attribuito al segno dei due punti da chi lo ha scelto: “non solo un vezzo ortografico, ma un simbolo che

vuole esprimere l’apertura di un dialogo per ascoltare, consigliare e scegliere insieme” ed anche “… essere alla pari, vicini e allineati con gli stakeholder. Ma i due punti servono anche ad anticipare una precisazione, e quindi sottolinea il nostro essere focalizzati e precisi.”

Aggiungo che il segno grafico attira l’attenzione per la sua inusualità (siamo più abituati a vedere nei loghi il punto esclamativo, quindi auto-affermazione e  determinazione), e concordo sulla portata di apertura, desiderio di precisazione, ascolto e dialogo che il segno suggerisce.

Questo segno di punteggiatura non si pronuncia ma si vede bene, ed è portato avanti e ben sfruttato nella campagna pubblicitaria.

IL PAY OFF

Il pay off “Vicina. Oltre le attese.” sottolinea il tema della prossimità e punta il dito su un tema scottante per il mondo bancario; la vicinanza, l’essere fatta a tua misura, la banca che non è la vecchia banca. Oggi tutti comunicano questo, però Bper lo fa con una discreta esagerazione, se mi si passa l’ossimoro.

Quando ho ascoltato lo spot mi ha colpito la pronuncia del nome e sottonome “BiPer Banca”, con una leggera pressione sulla vocale I. Ed ho pensato a “B sta per Banca”, B per Banca come fosse “B per dire Banca”, quindi alla banca per antonomasia, quella che può permettersi di essere annunciata dalla semplice B. Ho anche pensato al suffisso “iper” che indica grandi dimensioni, forza, volume. Poi riconoscendo il logo sono ritornata all’acronimo; però mi era piaciuto molto l’effetto. Per la ricchezza di suggestioni il nome Bper mi ha fatto anche pensare alla bellezza e spregiudicatezza più o meno consapevoli, di BiPop (Carire, poi entrata in Unicredit), giusto per rimanere in Emilia Romagna.

IL LOGO

Integro alcune note di ordine grafico relative alla lettera P che ha una forma speciale non completamente chiusa, con l’intenzione di suggerire l’apertura al mondo esterno, la possibilità di ingresso, una porta, uno spiraglio. E sottolineo la scelta cromatica che attraverso il colore verde vuole segnalare la continuità con il passato e l’organicità del gruppo Bper.

Ribadisco che dal punto di vista del naming c’è una grande differenza tra Banca Popolare dell’Emilia Romagna e il suo acronimo Bper. Il passaggio è pregnante, coraggioso, oltre che necessario. Non si è trattato solo di accorciare il nome e usare una sigla, come in molto pensano. E la ricchezza di pensiero strategico e costruttivo declinata in termini grafici e di branding verbale (pay off, diciture etc. ) è un lungo affondo in avanti.

Sul sito della banca ci sono le informazioni tecniche e societarie