Notiziona! Il brand Birkenstock entra nel colosso (e molosso) LVMH dopo due secoli e mezzo di autonomia e tradizione di famiglia. Sotto questo aspetto non dovrebbe cambiare nulla: continuerà a chiamarsi con il cognome del fondatore Johann Adam Birkenstock, tenuto vivo da 6 generazioni di armatori del sandalo e della suola. Guadagnerà però uno slancio verso i mercati asiatici, Cina e India in particolare. L’amministratore delegato Oliver Reichert dichiara: “Otterremo un eccellente accesso al mercato asiatico tramite i nuovi comproprietari, e potremo proseguire la nostra crescita a un ritmo accelerato”. Del resto sono tedeschi, hanno praticamente inventato il plantare con la forma anatomica e sono presenti in 90 paesi.

QUASI DUE SECOLI E MEZZO DI CRESCITA CONTINUA

Hanno fatto tanta strada dal punto di partenza individuato nel 1774, quando il maestro calzolaio e vassallo Birkenstock entra nel registro ecclesiastico di Langen-Bergheim, in Assia, Germania. Seguono i primi negozi di scarpe a Francoforte, la realizzazione della suola ortopedica, la suola flessibile e tante altre innovazioni. Tra le più recenti, il coinvolgimento di designer e stilisti, che già segna l’avvicinamento al mondo del fashion, coronato ora dall’ingresso nel gruppo di Bernard Arnault.

 

LA FORZA DELLA BETULLA

Oggi il brand Birkenstock è immediatamente associato al sughero, componente base della suola, insieme a juta e altri materiali. Ma nel nome di marca Birkenstock in realtà c’è la betulla. Il nome significa infatti “bastone” Stock di “betulla” Birke. Betula è anche un marchio registrato dall’azienda per una linea di calzature.

La betulla è un albero incredibile: caro ai celti, è considerato il simbolo della crescita e della trasformazione, oltre che della perseveranza. È infatti una specie pioniera, capace di colonizzare suoli e aree scoperte dopo incendi e taglio, arrivando prima di altre e in un cero senso bonificando terreni difficili. La perseveranza è intessuta in questo brand centenario, e così la crescita. Di trasformazione e ambizione ne troviamo nell’estensione del brand a territori ben lontani dalle calzature e dai sandali. Sotto lo stesso nome Birkenstock rientrano infatti sistemi letto e materassi, e una linea cosmetica naturale. In questi casi il brand parla di un’ispirazione comune alimentata dal rispetto della salute e del benessere fisico, dalla cura per gli ambienti e il corpo, dalla sensibilità all’ortopedia, dalla quercia da sughero e dalle sue proprietà cosmetiche. Di fatto si tratta di una gittata molto ampia, che tira e forza il brand da vari lati.

 

LVMH E MONSIEUR ARNAULT

Per tanti le Birkenstock sono sempre e solo il sandalo spartano di sughero, con e senza fibbie. Anche se oggi, per rimanere all’originario ambito calzaturiero ci sono modelli extralusso, con la pelliccia, atletici, per le professioni. LVMH è una sigla che assembla le iniziali di Louis Vuitton Moët Hennessy, un gruppo assolutamente non preoccupato da questioni di brand extension o brand stretching. È infatti ben aperto al mondo dell’alta moda, del lusso, degli alcolici, dei gioielli e dell’editoria, purché si tratti di brand affermati e ad alto potenziale. Sembra inoltre che la famiglia Arnault sia piazzata tra le più ricche del mondo.

Un’altra bella storia di cultura della postura e dell’anatomia del camminare è presente nel brand MBT ma ben nascosta dal suo stesso nome MBT.

 

L’immagine è presa dal sito del brand.