Arriva con slancio Be Rebel una nuova assicurazione auto totalmente digitale, che vuole ribellarsi agli standard del settore e bucare gli stereotipi sulle assicurazioni. Questo il senso di un nome non convenzionale come Be Rebel, soprattutto se si pensa al settore assicurativo. Un po’ meno se si allarga la visione al mondo social e digitale.

Questa nuova assicurazione mastica un linguaggio audace (non spigoloso né arrabbiato) sul piano verbale ed anche su quello visivo. Ha un nome forte, un pay off pazzesco e si veste di colori sparati, blu giallo e viola. E in più dispensa sentenze apodittiche con le parole incriminate cancellate con una sbarra gialla.

be rebel campagna

IL NOME BE REBEL

Proviamo a scomporlo nelle sue parti

  • è inglese
  • è una frase
  • ha persino un verbo
  • si può leggere come un imperativo
  • da del tu, è diretto
  • è fatto di tre sillabe
  • Ha solo vocali [E] ma con la pronuncia inglese si crea più colore
  • La particella BE è contenuta in RE-BE-L anche se la pronuncia distingue le due occorrenze
  • La E di BE ha una caratterizzazione grafica efficace: il segno che cancella. Lo si ritrova negli annunci e come gesto evocativo che personalizza il nuovo brand e il suo tono di voce: cancellare, rimuovere, sostituire, cambiare, rivoluzionare e ribellarsi, appunto.

 

PER CHI È BE REBEL

Non si può negare che la comunicazione abbia un grande impatto. E bisogna riconoscerle anche chiarezza e pulizia. Il messaggio è: ribèllati alle solite assicurazioni auto, Be Rebel ti aiutia ad uscirne e ti propone la cosa giusta per te.

Questo “te” sono i giovani, i millennials, abituati al pay per view (ci torniamo subito) cioè a pagare per quello che vedono e consumano. E allora ecco fresca fresca (o calda calda) una nuova assicurazione che fa pagare mese per mese, solo (circa) per i km e i giorni in cui si usa l’automobile. La tecnologia digitale consente di fare calcoli, stime e consuntivi: Be Rebel si avvale infatti del Rebelbot, un dispositivo da applicare al veicolo che misura l’uso effettivo della macchina. Non si scappa anzi si scappa, ma dalle assicurazioni pesanti, vecchie, costose, annuali, stressanti.

Be Rebel è totalmente digitale, accessibile tramite app, modulabile, e si rinnova mese per mese. È ideale per chi usa l’auto ad intermittenza, e vuole pagare solo per quello che consuma. La proposta è convincente e l’invito alla rivoluzione, a ribellarsi e a cancellare le vecchie idee sull’assicurazione è credibile. Dietro a Be Rebel c’è Linear Assicurazioni, società del Gruppo Unipol, che con questo nuovo brand cerca un modo e un linguaggio per attrarre i giovani.

BE REBEL INSTAGRAM

PAY PER YOU, IL PAYOFF

Arguto. Perchè richiama la formula Pay Per View ma sostituisce abilmente view con you, pronuncia simile ma effetto moltiplicato: non solo paghi per quello che vedi/usi, ma paghi per come sei. E rinforza così il concetto di “fatto a misura per te”. L’assonanza si ripete anche con la formula “pay per use”, dove use/you si scambiano le parti.

Diabolico e angelico insieme: diabolico è il gioco di parole, angelicamente benefico l’effetto!

Per quanto il messaggio sia l’invito alla ribellione e alla rivoluzione, nel linguaggio di questa nuova marca non c’è nulla di violento. Anzi. Il tono di voce è umoristico: parole, immagini e colori collaborano per creare un mondo originale e stravagante. Anche la declinazione della parola “Rebel” in vari soggetti crea un mondo accogliente e condivisibile: c’è il dispositivo RebelBot, su Instagram c’è il Rebellario una sorta di decalogo di azioni, e poi ci sono i Rebels, quelli che lavorano dentro Be Rebel che per casualità (se esiste) hanno cognomi molto rassicuranti. I primi due protagonisti citati sul sito sotto Conosci i nostri Rebels? sono l’amministratore delegato che si chiama Leonardo Felician, concettualmente superato dal cognome del responsabile delle tecnologie, Francesco Zen. Mica poco!

 

le immagini sono prese dal sito e dai canali social del brand. Qui un video istituzionale su come funziona Be Rebel.