L’innovazione del prodotto si legge anche nel nome: Artic Vodka diventa Artic A+. Al nome originario si aggiunge una particella, proprio come il preparato in polvere aggiunge la magia al drink. La combinazione A+ fa pensare ad una formula algebrica, alla chimica, alla ricerca tecnologica e caratterizza in modo forte il prodotto: un ritrovato di laboratorio che crea un effetto speciale, un potenziamento, una carica. La lettera A “appartiene” al brand Artic Vodka, ed è stata molto personalizzata, diventanto sempre meno alfabeto e sempre più segno grafico.
Si vogliono qui sottolineare alcuni aspetti importanti: non è così frequente vedere segni e numeri all’interno di brand name. Quando li si trova sono spesso usati a sproposito (Q8), limitanti (Novella2000), difficili (Fiat 16, Menodiciotto Gelati). Il fattore A+ entra nel nome “a proposito”: lo arricchisce e lo connota in modo forte, creando curiosità e distintività.
Con il brand name Artic A+ è stata rispettata la regola base del naming: se si vuole mantenere una continuità di prodotto non bisogna “toccare” il nome, perché ogni cambiamento di nome viene percepito come un cambiamento di prodotto. In questo caso inserendo A+ si è trattato di una aggiunta efficace, che rappresenta in modo referenziale l’innovazione di prodotto, ritocca il nome senza stravolgerlo, senza oscurare l’origine. Semplice come operazione creativa, meno semplice nella decodifica: se è vero che il segno complesso A+ riprende la lettera iniziale del nome Artic – una personalizzazione della A maiuscola – preso separatamente potrebbe creare qualche difficoltà di lettura da parte del consumatore che scopre il prodotto, peraltro poco aiutato dall’atmosfera leggera ed alcolica che costituisce il contesto di fruibilità della nuova vodka Artic A+.