Mi è capitato di entrare in contatto con il brand Seiko e di apprezzarne la lunghissima storia che mette le radici addirittura nel 1881. Il primo passo è stato l’apertura di un negozio a Tokyo per la riparazione e la vendita di orologi di importazione, da parte del ventiduenne Kintaro Hattori. Qualche anno dopo il giovane negoziante rileva un’azienda in disuso e fonda una manifattura di orologi a parete: a quei tempi in Giappone gli orologi sono a parete e da taschino. È il 1892 e decide di chiamare la sua fabbrica Seikosha. In giapponese seikō può avere significati diversi a seconda del segno con cui è scritto: “squisito, raffinato, minuto, successo, occhio di bue”. Il carattere kanji scelto per il brand di orologi indica “raffinato, preciso”, mentre Sha si riferisce a “casa”. Nell’insieme Seikosha significa “La casa della lavorazione di precisione”.

 

KINTARO HATTORI SEIKO
DA SEIKŌSHA A SEIKŌ E POI A SEIKO

Dopo il terremoto del Kantō del 1923 che rade al suolo la fabbrica, l’azienda riparte e nel 1924 il nome Seikosha diventa Seiko con la [ō], che poi si semplifica ulteriormente in Seiko. Ma nel frattempo sono nati i primi orologi da tasca (1895) e in assoluto il primo orologio da polso giapponese (1913) con il nome Laurel.

Il successo di Seiko è enorme grazie agli altissimi livelli di qualità e artigianalità dei prodotti, oltre alla grande capacità di studio e innovazione. Seiko inventa i meccanismi al quarzo, gli orologi con la ricarica solare, lancia modelli subacquei e una linea di eccellenza con il nome Grand Seiko. Sul sito c’è una successione di primati e di successi che fa girare la testa. Tutto illumina la grande impresa di un brand nato in modo semplice quando il Giappone cominciava ad aprirsi al mondo verso la fine del XIX secolo, e che ha applicato i valori di base della cultura giapponese: dedizione, precisione, cura. Passo dopo passo Seiko ha portato l’orologeria giapponese alla gloria, è diventato temibile per i produttori svizzeri di orologi e ha superato la concorrenza occidentale. Oggi è il primo produttore giapponese di orologeria.

Seiko logo

DUE FATTI CURIOSI

Il nome Seiko senza il tratto sulla [o] corrisponde ad un nome proprio giapponese usato prevalentemente per le donne. E come la maggior parte delle parole giapponesi, anche il nome proprio Seiko per complicare la vita a noi occidentali ha vari significati in base al carattere kanji con cui è scritto. La sillaba Ko contenuta viene scritta prevalentemente con il kanji che significa “bambino”, mentre il kanji che può corrispondere al suono sei può voler dire “corretto”, “pulito”, “santo”, “verde” e altro ancora.

Chiudo con una cosa simpatica che mi è successa recentemente in una storica orologeria di Sarzana. Il proprietario mi ha raccontato di come suo padre che aveva aperto il negozio subito dopo la guerra, riceveva in riparazione degli orologi molto particolari. I loro proprietari erano il personale che lavorava sulle barche e nella marina, che viaggiando aveva contatti con culture e mercati di oltreoceano.

Si era incuriosito ed era rimasto molto sorpreso per i meccanismi e la manifattura di questa marca giapponese Seiko che nessuno in Italia aveva mai visto. Si era allora interessato e aveva preso contatto con i suoi commercianti giapponesi che proprio alla fine degli anni 50 inizio anni 60 avevano cominciato a selezionare i distributori in Europa. Fatto sta che il negozio De Rinaldis di Sarzana è stato il primo in Italia a vendere gli orologi Seiko, e ancora oggi il signor Paolo allora bambino, ricorda con emozione quegli anni.

Le immagini sono tratte dal sito.