Male tempora currunt e sfogliare il quotidiano oggi non è una bella esperienza. Ma dal Corriere della Sera di oggi 2 aprile arriva una bella sensazione: un’intera pagina pubblicitaria colorata e rinfrancante, quella del brand Iren, che spicca tra scoiattoli e porcellini.
Conoscevo Iren per nome ma ora che voglio scrivere del suo nome, ho approfondito la sua storia ed anche la sua offerta. E dopo vari video promozionali con scoiattoli che scivolano su pannelli solari e porcellini salvadanaio che ballano, mi sono fatta l’idea che il nome Iren contiene molto più di quello che sembra ad un’occhiata superficiale.
IRIDE E ENIA
Si legge che il nome Iren nasce dall’incontro societario e sillabico delle società Iride ed Enìa. Dal punto di vista linguistico ciascuna società presta la prima sillaba del suo nome: IR da Iride ed EN da Enia, ed ecco che si compone Iren. Insieme alle sillabe le due società mettono insieme storie più e meno lunghe e territori anche molto estesi: Iride attiva in area piemontese ed Enìa in area emiliana, ma soprattutto le prime Aziende Elettriche Municipali del Nord Italia (siamo all’inizio del 1900), le prime centrali idroelettriche, poi quelle termoelettriche e alcuni impianti di teleriscaldamento.
Si legge su Wikipedia che “l’attività si estende inoltre alla gestione degli impianti di illuminazione pubblica, agli impianti semaforici e agli impianti elettrici e termici degli edifici comunali”. Il piatto si arricchisce con l’ingresso di alcune società in ambito energia, la cessione di altre e la quotazione in borsa nel 2000. L’incorporazione di Enìa in Iride avviene nel 2008 e nel 2010 c’è il cambiamento della ragione sociale in Iren SpA, e lo spostamento della sede legale da Torino a Reggio Emilia.
Oggi Iren si occupa di produzione di energia elettrica e termica, distribuzione e commercializzazione di energia, gas e GPL, teleriscaldamento, servizio idrico integrato, servizi ambientali e servizi tecnologici ed energetici per pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini. Dà valore alla sostenibilità e all’innovazione investendo in tecnologie avanzate e promuovendo la transizione ecologica.
MA A ME PIACE… PIACE E PACE
A me piace pensare che dentro il bisillabo e acronimo Iren ci sia una divinità e una dolcezza classica. Ed infatti il nome Iren ha le sue radici nell’antica Grecia: εἰρήνη vuol dire “pace”, “tempo di pace” e condivide l’etimologia con i nomi Irene ed Ireneo. Nella mitologia greca Eirene è il nome della dea della pace, una delle Ore, le figlie di Giove e di Temi.
E allora Iren è la personificazione della pace e della tranquillità, rispettata per la sua saggezza e la capacità di promuovere l’armonia tra le persone e i popoli. Nell’antichità era spesso rappresentata come una giovane donna con un ramo di ulivo in mano, simbolo di pace, ed anche con la cornucopia e le spighe, simboli dell’abbondanza che c’è quando regna la pace. Anche la tradizione cristiana ha attinto alla sua figura, associandola a valore, compassione e amore verso il prossimo.
Il 1 aprile si celebra Santa Irene di Tessalonica martire nel 304, ma in qualche luogo ci sono ricorrenze anche il 30 marzo e il 3 aprile. Sarà un caso che abbia notato questa campagna proprio oggi, tra i titoli di dazi, guerre, terre rare, scandali, terremoti.
Le immagini sono prese dai canali social del brand.