Si chiama Nugo e prima ancora di indicare di cosa si tratta, mi piacerebbe tracciare i percorsi di senso che il bisillabo “nu-go” genera. Parto da me: lo leggo come lo vedo, e la prima linea che si disegna è il no, la negazione, nego. Poi compare una nuvola, forse per assonanza nu-vola, nu-be, nembi, poi Ugo, sugo, mugo, mugolii. È normale quando ci si trova di fronte ad un nome che non porta in un’area precisa di significato, correre dietro alle assonanze e ai termini più vicini foneticamente. Non mi sfiora minimamente il dubbio che sia un nome di derivazione, o peggio di ambizione inglese. E solo quando constato che Nugo si legge niùgo, e che vuole suggerire new-go, collego questo nome ad una ricerca che ho seguito un paio di anni fa per la mobilità integrata. E mi compiaccio delle infinite possibilità della lingua (ma quale lingua?); diciamo della sua immensa capacità espressiva e mimetica, al netto delle regole della lingua inglese.

D’altronde Nugo si muove nel mondo delle app e sulle ormai note vie linguistiche del digitale, e quindi adotta i suoi stilemi di velocità, immediatezza, gioco. Lì nel digitale U sta per you, UR sta per your, quindi tutto normale che NU stia per new, mica per il no. Una volta compreso, Nugo risulta un nome smart, agile, ammiccante. Insieme al claim della campagna “Goditi il viaggio” fa un bell’incontro di “go” (che non è il gioco cinese); dico sul serio.

Dal mio punto di vista nel suo ambiente digitale anche la versione più italiana di Nugo, letto appunto nu-go è simpatica: meno espressiva ma orecchiabile e giocosa. Richiama l’uno, l’unità, e fila bene con la dichiarazione del direttore generale di Nugo Alessandro La Rocca “noi facciamo l’unità digitale”.

Moderna, agile nel layout e nella consultazione, la app Nugo promette di essere utile, integrando svariate soluzioni di viaggio: mezzi pubblici, treni, bus, taxi, traghetti, auto e bike sharing, parcheggi, destinazioni. Tanti partner per una copertura quasi totale del territorio nazionale, con punte anche all’estero (Thello …). Fresca e godevole anche la comunicazione studiata dall’agenzia Saatchi & Saatchi: la leggerezza e fluidità della Ruota di Rhon, la natura e le bellezze italiane, il sorriso della ginnasta. All’orizzonte una nuova travel experience, tutta italiana.