Arduino, GenuinoArduino è una scheda elettronica di piccole dimensioni con un microcontrollore e circuiteria di contorno, utile per creare rapidamente prototipi e per scopi hobbistici e didattici (Wikipedia). Mi piace anche quest’altra presentazione “Arduino è un microcontrollore made in Italy piuttosto economico e munito di un ambiente di sviluppo intuitivo e piacevole da utilizzare … dal semplice hobbista, al ricercatore, fino all’artista in cerca di nuovi medium” (MotherBoard).

Per molti aspetti Arduino è un segno della genialità italiana, non ultimo il nome stesso, che però si porta dietro una serie di problemi, anche quelli molto italiani.

Perché il nome Arduino?

Una premessa: è veramente difficile individuare un nome in ambito tecnologico (classe merceologica 09) che sia efficace a livello di comunicazione, libero come trademark e quindi registrabile e difendibile, facile da pronunciare a livello internazionale, memorabile, riconoscibile. Di tutti questi requisiti il nome Arduino non ne vanta molti, ma ha un primato: l’astuzia, e insieme il coraggio.

Studio nomi e mi occupo di naming da più di 20 anni, e so in quale pantano ci si blocca quando si deve scegliere un nome, soprattutto quando il tempo è poco e l’ambizione tanta. Quelli di Arduino, cinque amici italiani visionari e appassionati di tecnologia, hanno bypassato il pantano a piè pari, anche se poi dopo ci sono finiti dentro e, ancora annaspano.

Nel 2008 hanno stravolto le regole più basiche del naming e hanno scelto (non so con che intuizione, velocità, accordo, o disperazione) di usare il nome del bar di Ivrea in cui spesso si ritrovavano.

Casuale, fatale, impulsivo, scollegato da tutto (se non da un’associazione topografica) il nome Arduino si è fatto notare per la sua stranezza: preso in sé non comunica e neanche minimamente suggerisce tecnologia, innovazione, invenzione, genio. A noi italiani fa pensare ad un cognome (quello di un mio simpatico compagno di liceo) ma non è il cognome di nessuno dei soci; mentre ad uno straniero fa pensare ad una origine italiana per il suffisso finale -ino, e forse ad un nome proprio. Di sicuro il nome Arduino è (era) unico e distintivo tra i vari MakeLab, TechnoTool, InnoSmart che punteggiano gli ambienti ipertecnologici. La scelta del nome Arduino all’origine è stata una furbata che ha (credo) messo d’accordo tutti i partner.

La vicenda legale

Peccato però che sia sorto un problema grave relativo agli aspetti giuridici del nome che diventa marchio: nel 2009 i cinque soci hanno costituito la società Arduino LLC e hanno depositato il marchio Arduino negli USA. Uno di loro all’insaputa degli altri lo ha depositato in Italia e, tempo dopo ha cominciato a usarlo a modo suo e a rivendicarne i diritti di sfruttamento, potendo dimostrare che era “suo” e usato dal 2005 sulle schede elettroniche, e impedendo agli altri amici (?) di usare il nome Arduino in Italia e di estendere l’uso ad altri paesi. Ora esistono due società Arduino con i corrispettivi domini Arduino.cc e Arduino.org che combattono tra loro per chi è il “vero” Arduino e per chi può usarne il nome.

Quella di Arduino era nata come una storia molto bella, ma ora sta attraversando un capitolo duro e sta diventando una brutta storia, tanto che il nucleo iniziale di Arduino che si è visto “scippare” il trademark ha recentemente lanciato il nome Genuino al di fuori degli USA, forse in previsione di dover abbandonare suo magrado, il nome Arduino anche negli USA. Il nome Genuino fa rima con Arduino e dal punto di vista di un italiano, offre anche più ricchezza di contenuto. Per maggiori dettagli sul procedimento giuridico in corso rimando a questo articolo che semplifica la vicenda, e a questo in italiano, più approfondito. Un articolo in inglese riporta i documenti della disputa.

Quali amici !

Voglio chiudere in bellezza e ridurre la drammaticità di questa situazione riportando il nome Arduino alle sue origini “beate”. Arduino è un nome proprio germanico di tradizione franca, documentato in Italia dal IX secolo; è composto da Hardhu– che vuol dire “forte, valoroso” e wini che vuol dire “amico, compagno”. In Italia si diffuse come nome soprattutto dopo che Arduino di Ivrea divenne re d’Italia nel 1002; alcune varianti cognominali odierne sono Ardini, Ardovino, Arduin.

E’ triste constatare che la promessa di amicizia contenuta nel nome non è stata realizzata poi nella realtà sul lungo termine, e gli originali amici fondatori si sono ritrovati poi su campi nemici.