Gerusalemme è un mosaico di alfabeti. Caratteri arabi, ebraici, greci, armeni e i nostri, quelli latini, si inseguono nei cartelli e nelle insegne delle vie della città, e sono eccezionalmente tutti ospitati e comparati con altri caratteri di alfabeti antichi come l’aramaico, il cananeo, il fenicio … con i quali sembrano esserci molti tratti comuni.

Questo grazie a Letters and More, una fantastica esposizione temporanea al Museo della Torre di Davide, la fortezza incastonata nelle mura di Gerusalemme Vecchia, che dimostra in modo spettacolare ma molto chiaro come anche i moderni alfabeti abbiano una origine comune antica.

In un succedersi di video, pannelli espositivi, documenti digitali, reperti, si possono osservare i caratteri e i simboli con cui le popolazioni del mondo hanno tramandato le loro idee. E, molto importante per noi occidentali, si vede come anche nelle lettere dello stampatello latino siano rintracciabili forme che rimandano a disegni stilizzati.

Le prime immagini  “disegnate” si sono infatti “asciugate” progressivamente dando origine alle prime scritture come anche alle lettere dei vari alfabeti “moderni”, nel passaggio dal sistema ideografico (figurativo) al sistema fonetico, che utilizza i suoni di lettere e sillabe per comporre le parole.

Tutto un altro vivere … E’ molto più semplice imparare 21/27 segni e usarli come mattonelle per costruire ogni parola, piuttosto che memorizzare un segno o una immagine per ciascuna parola di uso quotidiano (3000-4000)!