Un settore difficile quello dei succhi di frutta, molto tradizionalista e con innovazioni rare: si parla al massimo di una maggiore percentuale di frutta, combinazioni di frutti e ortaggi (ACE), qualche vitamina aggiunta. Con FruttyCao invece si fa strada qualcosa di nuovo: insieme alla frutta compare il cacao. La percentuale è piuttosto bassa (1%), però sembra che sia sufficiente a dare un sapore diverso, e ad aumentare l’attrattività per i bambini: basta la parola!
Ecco perché la troviamo ben esposta anche nel nome del prodotto (-Cao), che dice “papale papale” di cosa si tratta: frutta + cacao. Il nome FruttyCao rientra infatti nella tipologia dei nomi descrittivi di prodotto, che mirano cioè ad indicarne il contenuto e le caratteristiche principali. Si tratta di nomi piuttosto generici, che quindi possono essere simili a molti altri; l’importante è usare qualche semplice trucco per differenziarsi, e rendere così possibile la registrazione e la difendibilità del nome di marca. Nel caso di FruttyCao ci si affida all’alterazione della parola Frutty ed alla combinazione con la desinenza Cao, insieme ad un lettering originale.
I nomi descrittivi come FruttyCao sono semplici, piacevoli, ma non sono molto distintivi (ci si può facilmente confondere con un nome simile) e personalizzanti: Yoga per aiutare le mamme ad accettare una ricetta non così “ortodossa” per la merenda dei propri figli ha scelto la strada della rassicurazione mettendo bene in evidenza nel nome gli aspetti concreti di prodotto, piuttosto che gli aspetti emotivi e connotanti. Al packaging, al mood della comunicazione, ai colori e al lettering è lasciato il compito di personalizzare e suscitare desiderio.
Tornando al prodotto, aggiungo che FruttyCao ha vinto l’Eurochocolate Award in ex equo come miglior prodotto innovativo del 2011.