IBRIDI LINGUISTICI

IBRIDI LINGUISTICI

Se ne era già parlato a proposito di quei nomi di marca di servizi e prodotti molto innovativi e “pionieri” che inaugurano un nuovo ambito, e danno origine a parole nuove e verbificazioni perché la lingua italiana è ancora impreparata e a corto di parole adeguate: googolare, pinnare. Ora il dito è puntato su quei verbi “italiesi”, gli ibridi che nascono quando una parola inglese viene impiantata nell’italiano e si guadagna addirittura una forma verbale. Ecco alcuni esempi: buggettizzare, fittare, loggare, performare, taggare. Questi termini  nascono in contesti aziendali in cui l’uso dell’inglese è corrente e per semplificare o per un...
MI CHIAMO HASHTAG

MI CHIAMO HASHTAG

Se ne parla molto in rete e sembra sia proprio vero, una bambina è stata chiamata Hashtag. Dopo una bimba egiziana chiamata Facebook ed una di Tel Aviv chiamata Like, con Hashtag usciamo proprio dagli schemi. Letteralmente hashtag è un termine inglese composto da hash “cancelletto” e tag “etichetta” e prende il significato di “etichetta con cancellato”; il termine hashtag è venuto alla ribalta con i social network, in particolare con Twitter ed indica quella parola o combinazione di parole preceduta dal simbolo #. Lo scopo degli hashtag è di aiutare a trovare informazioni (altro…)
CURIOSITY E AMMARTAGGIO

CURIOSITY E AMMARTAGGIO

Curiosity: un bel nome originale ed associativo, che arricchisce la scia dei pregnanti nomi "astronomici" per sonde e rover: Opportunity, Spirit, Viking, Sojourner… In realtà il vero nome del rover della Nasa è Mars Science Laboratory abbreviato con MSL, ma si è comprensibilmente diffuso il suo nome più commerciale ed intrigante. Il nome Curiosity è interessante perché è semplice, comprensibile in molte lingue e per le suggestioni che crea: rende in modo ineccepibile il compito della sonda che deve curiosare, spiare, trovare tracce, capire. Il termine curiosità deriva dal latino (altro…)
HOLIDAY E HOLY- DAY

HOLIDAY E HOLY- DAY

Anche il termine inglese holiday riproduce lo stesso percorso visto per la lingua italiana relativamente all'etimo dei termini ferie/feriale: holy day indica infatti la “festa del santo” (holy significa anche "sacro") come l'italiano feriale. Successivamente la versione plurale holidays (con la trasformazione della lettera Y in I) ha guadagnato anche il significato di “giorno in cui non si lavora” (per onorare il santo!) proprio come è avvenuto per l'italiano ferie. Insomma, a tutti l'augurio di essere molto vuoti (vacanti), liberi (vacare) e riposati, e sempre in festa (ferie) soprattutto nei giorni feriali.
FERIE E IL SUO CONTRARIO: FERIALE

FERIE E IL SUO CONTRARIO: FERIALE

La parola ferie ha una storia molto curiosa: ha la stessa origine dell’aggettivo feriale ma un significato praticamente opposto. Ferie infatti indica le vacanze e il riposo lavorativo, mentre feriale è ciò che non è festivo, quindi il giorno lavorativo. Alla base di questa inusuale contraddizione sta il termine tardo latino feria(m) che nella liturgia cristiana distingueva la domenica – il giorno del Signore - dalle feriae, (feria secunda il lunedì, feria tertia il martedì ecc.) cioè i giorni della settimana in cui si festeggiava un santo. Il significato originario di feria è quindi sempre quello di “festa”, ma l’uso...
TUTTI IN VACANZA

TUTTI IN VACANZA

Ecco le vacanze ... che arrivano da molto lontano, precisamente dal latino dotto vacare. Questo termine all’origine aveva però il significato di “essere vuoto” e solo successivamente vacare ha acquisito il suo senso oggi più apprezzato: “essere libero”. Dal participio passato vacante(m) è derivato il sostantivo neutro plurale vacantia, da cui il francese vacance che nel XVII secolo ha assunto il significato di “periodo di riposo”, trasmesso – fortunatamente - anche alla lingua italiana.
LA PARTICELLA DI … DIO

LA PARTICELLA DI … DIO

Senza voler nulla togliere all’importanza e al valore di questa scoperta per la fisica moderna e per la conoscenza, vorremmo sottolineare quanto oggi si sta "marciando” su questa espressione La particella di Dio. E’ stata indicata come la denominazione per il bosone di Higgs, ma viene malamente usata per lasciare intendere che sia stata scoperta l’origine (divina!) della materia. Per dirla con le parole indignate di Giovanni Reale (Corriere della sera, 5 luglio), “La stessa espressione … rivela una tracotanza che alcuni scienziati hanno espresso senza mezzi termini, ossia la convinzione di essere, in qualche modo, mediante nuovi strumenti di...
LETTERE CON CARATTERE

LETTERE CON CARATTERE

Una mostra a Milano mette in evidenza il valore funzionale delle lettere dell’alfabeto, che acquistano nuovo senso e nuova storia grazie al tempo e alle sue trasformazioni. Bruno Morello ha fotografato e “sviluppato” alcune lettere dell’alfabeto, che ricomponendosi e riassemblandosi in modo casuale producono nuovi sensi, ma soprattutto nuovi non-sensi. Una sorta di “riciclo … letterale”. Giocare con le lettere è sempre bello, e a questo proposito non possono non venire in mente i giochi linguistici Scarabeo e Paroliere, sicuramente meno artistici ma che davano di più l’idea di trovare un tesoro nascosto tra le lettere. Alla Triennale di Milano, fino al...
IL NOME OSCAR E’ A DISPOSIZIONE

IL NOME OSCAR E’ A DISPOSIZIONE

Sembra ufficiale: una sentenza emessa da giuristi italiani ha decretato la volgarizzazione del nome Oscar, utilizzato dal 1929, anno in cui è nata la manifestazione legata al premio cinematografico. Questo vuol dire che il termine Oscar non è più di uso esclusivo dell’Accademy of Motion Picture Arts and Sciences di Los Angeles, ma può essere usato anche da altri, perché da tempo il nome Oscar è una parola generica facente parte del linguaggio comune per riferirsi a un premio, una vittoria, un evento eccezionale. Oscar è persino presente da tempo come voce nei dizionari di lingua italiana (altro…)
SALARIO E SALE

SALARIO E SALE

Prendiamo spunto dalla rubrica di Aldo Grasso pubblicata sul settimanale Io Donna del 7 aprile, per dare spazio ad una parola drammaticamente attuale e risonante: SALARIO. “Tu proverai sì come sa di salo lo pane altrui” ammoniva padre Dante. Il salario, infatti, deriva dal sale: “salarius” era propriamente la razione di sale, poi “indennità per l’acquisto di sale e di altri generi alimentari concessa ai funzionari della magistratura e dell’esercito”, quindi, nel latino imperiale, “stipendio, retribuzione”. Una volta per la conservazione di cibi, il sale era considerato un bene primario, indispensabile, una sorta di moneta di scambio, basti pensare alle...
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