IRONIK
K Investment

C’è un nuovo energy drink e si chiama Ironik, è un nome che ho individuato insieme allo studio di brand design Rossetti per un loro cliente molto lanciato nel mondo degli energy drink.

Lavorando su questo prodotto ho scoperto che di energy drink ce ne sono un’infinità e sono tutti molto simili per componenti chimiche – taurina, caffeina, vitamine, glucosio – e per gusto; servono tutti per moltiplicare l’energia, le prestazioni, lo stato di veglia. I consumi sono alti e la distribuzione è molto organizzata.

Quello che cambia è l’immagine: alcuni sono un po’ tamarri e di basso gusto, altri hanno un posizionamento un po’ più ricercato. La loro immagine è fatta principalmente dalla comunicazione, ma spesso dalla sola lattina e dal nome, quando non ci sono i capitali per creare adv, materiali, sponsorizzazioni, eventi.

Ironik è al punto zero e per ora deve contare solo sul suo nome e sulla sua lattina. E’ un nome furbo: parla di forza intellettiva e di forza fisica. Incastra la ricchezza del messaggio di “ironico”, termine che comunica il suo senso in molte culture e lingue differenti, con il valore di “iron”, ferro.

L’obiettivo alla base della ricerca del nome era di comunicare la performance e la stimolazione intellettiva; secondariamente il muscolo, la forza, la potenza fisica. Il nome Ironik fa sposare i due ambiti dando più valore all’intelligenza: l’ironia ne è un segno e attesta sagacia, fantasia, pensiero laterale, capacità di ragionamento. Una parte del target di energy drink è rappresentato da studenti che lo usano soprattutto sotto esame per essere più brillanti.

La fonetica del nome è particolare: le vocali I, la durezza della K e la vibrazione della R creano un ambiente freddo, virile, energico. Il trattamento grafico puntinato della lattina e il font di scrittura del logo ammorbidiscono ed equilibrano gli elementi più spigolosi. “Il segno che connota il packaging design è una K, la lettera finale (finale, non iniziale) di Ironik. L’interpretazione della lettera è d’ispirazione pop, un graffio, mezzo asterisco o mezza stella, nero notte su oro, e giallo mimosa su buio profondo. Paolo Rossetti”