Workshop creativi

IL WORKSHOP CREATIVO

Il gruppo è più della somma dei singoli che lo compongono: se i cervelli lavorano in rete, fanno scintille e raggiungono con rapidità risultati eccellenti nell’individuare nuove strategie, prodotti innovativi, servizi originali, posizionamenti inediti, nuove direzioni per il futuro.

Quando in un’azienda si costituisce un gruppo multifunzionale, quindi con persone che operano in funzioni diverse, come marketing, comunicazione, innovazione, ricerca e sviluppo, produzione etc., è fondamentale avere una guida esterna, maieutica, esperta nell’uso delle tecniche creative. Le conoscenze e le idee sono già nella testa delle persone, spesso frammentate e sparpagliate: bisogna dare loro forma, farle emergere, combinarle ed indirizzarle verso il successo.

Un workshop di ricerca creativa ha durata variabile: si possono ottenere risultati ottimi in sessioni di 4/6 ore, e si può pianificare un lavoro più articolato e profondo della durata di 2 o più giornate.

 

IL FACILITATORE DI CREATIVITÀ

Lo dice il termine stesso “facilitare”: è proprio questo il compito di chi anima un gruppo di ricerca, ovvero facilitare e favorire lo scorrere delle idee, fluidificare e moltiplicare l’energia creativa, stimolare i talenti e farli fiorire con proposte originali.

Ci sono molte metafore che possono dipingere il complesso ruolo di questa figura: la maieutica o arte della levatrice, il direttore d’orchestra, la scintilla che accende la fiamma, il fertilizzante che fa produrre i terreni, la fecondazione

Nella pratica, il facilitatore di creatività deve avere molteplici qualità:

  • Deve essere flessibile, adattandosi al gruppo, per poi guidarlo con precisione verso l’obiettivo
  • Deve essere assertivo per dare regole e farle rispettare, ma allo stesso tempo empatico ed accogliente
  • Deve saper stimolare e quando serve deve saper provocare, prestando molta attenzione al ritmo del gruppo
  • Oltre alla competenza sul metodo e sulle tecniche creative, deve avere humor e buonsenso
  • Deve essere analitico e sintetico, intuitivo e razionale, rapido nelle conclusioni
  • E non ultimo, deve essere egli stesso creativo, associativo, divergente, per poter proporre, cogliere e rilanciare gli spunti che emergono mano a mano nel corso delle sessioni creative