AUDI E_DOMESTICITY E IL CONCERTO DI E_IN_AUDI

AUDI E_DOMESTICITY E IL CONCERTO DI E_IN_AUDI

Imponente, suggestiva, spaziale. È l’istallazione voluta da Audi per il FuoriSalone della settimana milanese del Design 2019, e il suo nome è: e_Domesticity. La struttura è costituita da grandi anelli in acciaio uniti tra loro da elementi cilindrici a diametro variabile, e caratterizzata da diversi punti di accesso, scale, pedane, ponti. È larga 24 metri, profonda 22 e alta 7,5 e al suo interno è esposto il concept della prima supercar elettrica Audi PB18 e-Tron. L’istallazione rappresenta un nuovo concetto di ricarica energetica ed ha anche un living per ospitare per il tempo della ricarica chi deciderà di “usare” la...
KAMPRAD, FRUGALE NELLA VITA E NEL NOME IKEA

KAMPRAD, FRUGALE NELLA VITA E NEL NOME IKEA

Ingvar Kamprad è morto a 91 anni, spesi a lavorare, creare, industriarsi, trafficare, vendere fiammiferi, salmoni e poi di tutto. Imprenditore e miliardario spartano: così viene definito da alcuni giornalisti che ne parlano in questi giorni. “Taccagno” da altre persone che lo conoscevano personalmente; “frugale” da altri ancora. E frugale è stata anche la scelta del nome per il brand di arredo che ha creato. La semplicità di una sigla Senza chiedere tanto in prestito alla lingua, ha usato una sigla che si compone di quattro lettere, le iniziali del suo nome e cognome, del nome della fattoria di famiglia e del...
Partecipo con voi alla felicità del mondo, perché …

Partecipo con voi alla felicità del mondo, perché …

Nominare male le cose, è partecipare all’infelicità del mondo. Lo scrisse Albert Camus. E allora facciamo tutti il nostro meglio per ridurre l'infelicità del mondo e per avere un nuovo anno pieno di felicità. Un nome è per sempre. Il nome è il centro di valore della marca e la scelta del nome è la decisione di marketing più importante nella vita di un prodotto, di una società o di un servizio. Un buon nome rivela la personalità e l'essenza di un brand, e indica ai suoi clienti perché devono scegliere proprio quella marca. Buon Naming ! Linda Liguori    
BUON NATALE E BUONE FESTE

BUON NATALE E BUONE FESTE

I migliori auguri di Buon Natale in un coro che armonizza le principali lingue europee. Come per i nomi di marca, anche per gli auguri è importante presidiare le lingue e le culture con cui si vuole comunicare! Il termine italiano "Natale" deriva dal latino cristiano Natāle(m) per ellissi di diem natālem Christi "giorno di nascita di Cristo", a sua volta dal latino natālis derivato da nātus "nato" participio perfetto del verbo nāsci "nascere". Su questa pagina Wikipedia sul Natale ci sono interessanti informazioni sulla ricorrenza e tutto quello che le gravita intorno. Linda Liguori
L’Arminuta Campiello 2017, con la protagonista senza nome

L’Arminuta Campiello 2017, con la protagonista senza nome

Ho appena sentito in radio l’intervista alla vincitrice del premio Campiello, Donatella di Pietrantonio con l’Arminuta, e quello che mi ha colpito delle sue poche parole è stata la dichiarazione del perché la protagonista del romanzo non ha nome. Perché non ha una identità; questa è un’affermazione dura, solenne. La vicenda narrata nel romanzo scompagina la vita della tredicenne protagonista, al punto da far perdere coordinate e senso, in particolare il senso di essere, di appartenere. E il centro su cui si fonda la persona stessa si sgretola. Non essere identificata da un nome, una scelta narrativa forte, rappresenta questo senso...
Che si vada ad est o si vada ad ovest, buone vacanze

Che si vada ad est o si vada ad ovest, buone vacanze

Ricordo che errare verbo latino che significa «vagare; sbagliare, andare qua e là senza direzione o meta certa” ha una stretta familiarità con il latino vacare, da cui è nato vacanza. Quindi che si vada ad est o si vada ad ovest, buone vacanze a tutti. La parola vacanza deriva dalla voce latina dotta vacare che all’origine aveva il significato di “essere vuoto”, poi diventantato “essere libero”. Dal participio passato vacante(m) è derivato il sostantivo neutro plurale vacantia, donde il francese vacance che nel XVII secolo ha assunto il significato di “periodo di riposo”, trasmesso in seguito anche alla lingua...
Best Global Brands della classifica INTERBRAND

Best Global Brands della classifica INTERBRAND

Dal 1999 Interbrand rilascia una classifica, certificata ISO e ritenuta altamente attendibile, dei primi 100 brand al mondo. Sono i Best Global Brands, le marche che detengono il maggior valore economico, misurato attraverso parametri quantitativi e qualitativi: performance finanziaria, il peso della marca nel comportamento d’acquisto del consumatore, e la forza competitiva del brand. Sul podio ci sono sempre i soliti noti, con Apple da anni in pole position. L’Italia ha una presenza modesta, circoscritta alla moda: Gucci e Prada sono gli unici brand italiani in classifica, rispettivamente al 50esimo (in crescita) e 81esimo posto.
M una Metronovela di Stefano Bartezzaghi

M una Metronovela di Stefano Bartezzaghi

Non parlo quasi mai di libri e questo non è un libro di naming; M una Metronovela, il nuovo libro di Stefano Bartezzaghi per Einaudi è però da segnalare per varie ragioni. Intanto perché l’autore è un professionista del linguaggio e riesce a spingere le parole ben oltre le convenzioni. Poi perché di nomi si parla molto, soprattutto di toponimi quindi nomi di vie, piazze, e naturalmente nomi delle fermate della metropolitana. Rimando alle ricche presentazioni del libro uscito in questi giorni, per illustrare bene il lavoro di ricerca personale e urbana di Bartezzaghi. Sottolineo invece la sua bravura nel...
JE SUIS CHARLIE NON E’ UN MARCHIO

JE SUIS CHARLIE NON E’ UN MARCHIO

Le richieste di registrazione di Je suis Charlie come marchio verbale o figurativo e quindi il suo uso come nome di proprietà di qualcuno, sono state per fortuna respinte dagli uffici incaricati del deposito di marchi e brevetti. Sarà quindi più difficile lucrare su un evento così drammatico. Lo slogan Je suis Charlie un papà in carne ed ossa però ce l’ha: si tratta di Joachim Roncin direttore artistico francese della rivista Stylist, che appena saputo dell’attentato ha creato il nome e il logo ispirandosi alla prima parte del nome della rivista Charlie Hebdo, e usando per “Je suis” il font...
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