Mi ha sempre colpito il nome Napolitaner che vedo sulle confezioni di quelli che ritengo i più golosi wafer Loacker. Poi ho cominciato a vederla anche su altri wafer, a rinforzo del fatto che si tratta di una dicitura generica. Ma a fine 800 Napolitaner era proprio il nome di un prodotto inventato di sana pianta da Joseph Manner, imprenditore viennese che in poco tempo creò l’impero del wafer e diffuse la nocciola Napoletana oltralpe e nel mondo.

 

WAFFEL GAUFFRE E WAFER

Sembra proprio che il wafer come lo conosciamo noi oggi sia nato con lui, anche se nel centro e nord Europa la tradizione della cialda grigliata e biscottata era molto avanti. Di probabile provenienza greca, in Belgio si diffonde sotto forma di gauffre, termine che indica la trama a nido d’ape tipica della cialda. In Germania è waffel, e in Francia prende il nome di wafer.

Quindi il lungimirante Manner crea questi biscotti con vari sottilissimi strati di wafer e tra di essi una crema di nocciole “napoletane”. E li chiama Napolitaner, scegliendo un colore rosa molto particolare per il packaging.

WAFER NAPOLITANER MANNER

 

AVELLA E AVELLINO UBER ALLES

Le nocciole della Campania erano le più rinomate e pregiate. Tra queste quelle della città di Avella, in provincia di Avellino erano le migliori. Tanto che nel XVIII secolo lo svedese Carl Nilsson Linnaeus diede all’albero del nocciolo il nome di “Corylus Avellana“, proprio in onore di Avella. E oggi in spagnolo e portoghese la parola “nocciola” si traduce rispettivamente in avellana e avella.

Dico questo con orgoglio: le mie radici sono irpine e rurali, e insieme ai castagneti i miei avi possedevano dei nocelleti. Chissà se questa familiarità con la nocciola abbia determinato il mio amore per i Napolitaner, che per me sono Loacker, anche se abbiamo visto che Napolitaner è un nome volgarizzato.

La scelta di Manner di puntare su Napoli per il nome sarà stata legata alla maggior riconoscibilità di Napoli rispetto alla più modesta Avellino.

Ma anche Alfons Loacker ci ha messo del suo nel divulgare il verbo Napolitaner. Inizialmente da Bolzano, poi dalle Dolomiti e il Sud Tirolo, arrivano in Italia, Arabia Saudita, Israele, Usa, Cina enormi quantità di prodotti Loacker e Napolitaner.

Questo per riportare un po’ di giustizia e fondamento: le nocciole (tonde gentili) piemontesi e Alba non sono il cuore nevralgico della produzione di nocciole, che si esprime al suo meglio in Campania, Viterbo e Sicilia. È anche bene sapere che ritroviamo buona parte delle nocciole italiane nei prodotti Loacker e Ferrero.