AIRBNB, NAMINGAirbnb è un nome di sole 6 lettere, con molto mistero; nella pronuncia il nome si estende (eerbienbi) e nella scrittura non pochi piazzano una & “e commerciale” al posto della lettera N tra le due B. Insomma, nella pronuncia il nome approfitta della notorietà della formula B&B (si legge bienbi, o nella modalità estesa bedenbrekfast) ma nella forma grafica se ne differenzia, creando anche un po’ di confusione.

E sì, perché se B&B non è un nome commerciale privato, tuttavia identifica in modo ormai chiaro una categoria di ospitalità che oltre all’alloggio include la colazione – la seconda B sta appunto per breakfast – mentre con Airbnb di colazione non c’è neanche l’ombra, e rimane quindi solo nell’air. Il nome Airbnb si può dividere in due parti: “air” che vuole indicare la modalità on line del social network, che fa incontrare virtualmente persone che cercano alloggio con altre persone che lo offrono. Le offerte includono stanze private, interi appartamenti, castelli, ville, barche, baite, case sugli alberi, igloo, isole private e qualsiasi altro alloggio. La seconda parte del nome “bnb” riproduce il concetto di bed&breakfast ma in modo sottile, accaparrando le associazioni positive che il concetto di B&B ha costruito nel tempo. A riprova di ciò è il fatto che inizialmente nel 2008 quando il servizio fu concepito, il nome del sito era Airbedandbreakfast.com, ma nel marzo 2009 fu accorciato in Airbnb.com. Forse all’origine i fondatori del sistema e del portale avevano in testa la colazione che ora si è volatilizzata, ma non sembra che ciò sia un problema per gli utenti. I numeri infatti parlano chiaro: 34.000 città, 190 paesi, persone entusiaste di prezzi e performance. C’è un po’ meno entusiasmo sul nuovo logo presentato nel 2014, che ha pure un nome speciale “Belo”, forma contratta di belonging e simbolo di appartenenza: una lettera A che che è anche un cuore capovolto, che sarebbe un pin ma che a molti sembra una vagina, un sedere, un organo sessuale.