Amaro è il termine che individua la categoria di liquore, Amara è il brand name.

 

UNA QUESTIONE DI A

Non si può dire che Amara sia un nome distintivo; si può dire senza offendere che è un nome generico e descrittivo. Ma di contro non gli si può negare una notevole distintività: quella vocale A finale basta da sola ad aprire un capitolo, un libro, un racconto.

Oltre a portare al femminile il sostantivo ed aggettivo amaro, è la A finale di arancia amara di Sicilia, che en passant è anche una IGP e che è il cuore di questo brand. Non per nulla insieme alle altre due A del breve trisillabo a-ma-ra dà forma e nervatura al nome di questo liquore amaro, fatto con la buccia delle Arance Rosse IGP siciliane. Uso le maiuscole come fanno il Consorzio per la Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP e la maggior parte dei siti consultati.

Il gioco di “amaro” maschile con “amara” femminile è intrigante. Un amaro che ha un nome femminile nato dalla declinazione del suo stesso termine non passa inosservato. Per via del femminile si può pensare che sia un amaro per donne, che sia un po’ meno amaro o forse un po’ più amaro, proprio perché femmina! Presto si scopre la sua peculiarità, anche perché da tempo lo si vede in comunicazione dove gioca con un altro dei suoi caratteri, il colore rosso. E io ricordo una mega affissione su un palazzo a Brera (Milano) che risale a vari anni fa.

 

ROSSO PROFONDO

Rossa è l’arancia amara di Sicilia protagonista di questo prodotto, rossa è la lava dell’Etna presenza che fa da scenario e indirettamente da ingrediente, rosso è l’oro di Sicilia rappresentato appunto da queste arance. Rossa Srl è la società che produce Amara e altri liquori a Misterbianco Sicilia (Bianco!) in provincia di Catania, rossa entra nell’indirizzo mail di contatto dell’azienda info@rossasicily.it. Nel sito Amaro Amara si legge che il particolare rosso delle Arance Rosse di Sicilia si deve alle antocianine, sostanze presenti anche nelle uve. Lo sbalzo termico tra la notte e il giorno dà il caratteristico colore ai frutti, in una zona come quella dell’Etna dove il terreno così minerale ha influssi notevoli sulle coltivazioni.

Nelle Arance Rosse di Sicilia c’è poi un’alta concentrazione di terpeni, bioflavonoidi, carotenoidi. Tutto ciò comporta invidiabili livelli di vitamina C, A, B1 e B2. Mentre il palato gode, il corpo si rinforza per l’azione anti infiammatoria e potenziante di queste componenti.

In più in Amara troviamo il sapore dei fiori di arancio infusi insieme alle erbe spontanee dell’Etna, e alla scorza delle arance rosse. Queste vengono sbucciate a mano, messe in infusione in alcol e sostituite ben 7 volte, in modo che il sapore sia ricco e pieno. L’ultimo ingrediente è l’acqua di sorgente delle fonti della zona dell’Etna, ricca di minerali per la forza del vulcano. 6 mesi di preparazione e 3 di riposo.

 

L’ANTICA MASSERIA

La sanno lunga i proprietari della tenuta dove si coltivano e si lavorano le arance e si imbottiglia il prezioso liquore-amaro. Una masseria nata alla fine dell’800 con i vigneti, piegata dalla fillossera, rinata con gli agrumeti e ora guidata da Edoardo Strano che ha scommesso su una produzione curata e artigianale. Insieme all’invidiabile cognome ha ereditato una buona dose di inventiva e imprenditorialità: le iniziative ed esperienze proposte per conoscere la tenuta e il territorio sono infatti tante e coinvolgenti.

LOGO AMARO AMARA MASSERIA

La parola amaro insieme alla sua versione femminile monovocalica amara è particolare. Un anagramma di amaro è aroma; contiene ramo, Roma, amo, amor. Entrambe le versioni contengono ama e si avvicinano al verbo amare, cosa non da poco. L’origine del termine amaro è latina, ma l’etimo è incerto: si suppone che il tardo latino amarizare sia un calco sul greco pikrízein da pikrós “amaro”. E su questo tema non si può non leggere Massimo Montanari con Amaro, un gusto italiano testo edito da Laterza.

Le immagini sono prese dal sito.