Una strana combinazione di termini, che sia l’inverso di una escalation? Non proprio. È che in questi giorni caldi per le elezioni negli Stati Uniti il nome di Trump perfora la testa e fa venire in mente altri nomi. A me è venuto in mente il brand name Triumph non per un’associazione semantica tra l’ex presidente e il trionfo, quanto per un’assonanza fonetica e visiva. I due termini sono infatti molto simili e Triumph contiene le lettere del cognome Trump, con la stessa sequenza: T R i U M P h. Si perdono solo una I e una H. In realtà il cognome del nonno tedesco di Donald Trump era Drumpf,

 

TRUMP È UN COGNOME FORTUNATO

Bisogna concedere che c’è anche una fortunata associazione di senso: Trump in inglese indica la briscola, il seme vincente nel gioco di carte. Avere la briscola in mano dà un bel  potere ed è un buon inizio per il trionfo. Anche la parola “trionfo” me ne porta un’altra davanti agli occhi che nasce spostando una sola vocale, la I: e così trionfo diventa tronfio e il cerchio si chiude.

Le associazioni si sa, sono birichine e possono portare molto lontano. Torno indietro su Triumph e sulla storia del brand Triumph International, così ben scarrellata nel sito.

DONALD TRUMP COGNOME

DUE COGNOMI MENO IMPATTANTI

Nasce in Germania con il nome dei due fondatori Spiesshofer & Braun alla fine dell’800 producendo corsetti; evolve con i tempi fino a diventare International e dal 1894 comincia ad esportare in Europa, poi Asia, Giappone e non lo ferma più nessuno. Nel 1902 guadagna il suo nuovo nome inglese Triumph ispirandosi all’Arco di Trionfo di Parigi. Del resto dai primi sei operai del 1896 tanta strada è stata percorsa, e così i due soci fondatori decidono di celebrare il successo con un nome inglese forte, elogiativo. Anche il logo con la corona rinforza le valenze del nome, e oggi con il suo sapore vintage e curato mantiene vivo il contatto con il glorioso passato. Il brand raccoglie i suoi successi e si apre al fashion seguendo la moda e gli eventi culturali dell’inizio del nuovo secolo: l’emancipazione della donna, la diffusione del reggiseno, l’evoluzione dei tessuti, delle forme e degli stili.

TRIUMPH LOGO

UN NAMING … PARTICOLARE

Dal 1977 la sede è in Svizzera, e nel 1979 nasce Sloggi, nuovo brand di intimo con alto contenuto in cotone, lanciato con la s minuscola e una font molto particolare. Il mistero di questo nome permane: in inglese e in tedesco non ha un preciso significato, se si esclude il verbo inglese to slog “sgobbare, faticare, colpire”. Non credo che ci si voglia ispirare a questa area semantica, soprattutto considerando la freschezza e leggerezza della proposta, presentata in modo semplice e concreto, sia per il target donna che per il target uomo. Aggiungo che le pronunce della doppia G, della sillaba consonantica SL, della I finale sono sfidanti, e nelle varie culture prendono sfumature differenti. Quella italiana più naturale non è invidiabile, visto che avvicina il nome ad un’area pericolosa: sloggiare, togliere le tende, andarsene.

Le immagini sono tratte dal sito e dai canali social del brand. La foto di Donald Trump è presa da Wikipedia.