DECLÙ
Gioco di ruolo per la moda sostenibile
Questa storia è fatta di tante parole, che insieme aiutano a tessere un bel racconto: moda sostenibile, industria tessile, gioco di ruolo, periferie, impatto della moda, arte e design. Messi insieme questi elementi danno vita a Trama Plaza, un’associazione di donne nata nel 2020 con lo scopo di diffondere più consapevolezza su quello che gira intorno ai nostri vestiti.
IL NOME TRAMA PLAZA
Ci ricorda qualcosa: una sciagura avvenuta in Bangladesh nella periferia di Dacca. La mattina del 24 aprile 2013 crolla il palazzo Rana Plaza sede di alcune fabbriche tessili (abusive) che producono abbigliamento anche per grandi marchi della moda occidentale. Nell’incidente muoiono 1.134 persone e più di 2500 feriti vengono estratti vivi dalle macerie. Un crollo annunciato il giorno prima da crepe, e da un ordine di evacuazione; ma gli operai e le operaie delle fabbriche tessili sono costretti ad andare a lavorare. Il nome Trama Plaza vuole evocare anche nel suono Rana Plaza, e introdurre un elemento forte: la trama.
LA TRAMA
È la metafora dell’intreccio, della tessitura di fili diversi per creare un tessuto comune, armonioso, sociale. Più nel concreto è il collettivo di donne – che è anche una plaza!- che si riconoscono in Trama Plaza. Sono di tutta Italia ed hanno in comune la passione per il tessile, la moda, il valore sociale di un’impresa. Ho assaggiato questa trama ovvero lo spirito e l’entusiasmo che animano l’associazione e chi le ruota intorno. Questa trama costruisce percorsi di valore.
IL NOME DECLÙ
Uno di questi è Declù, il motivo per cui sono stata coinvolta da Trama Plaza. Declù è il nome creato (insieme ad altre centinaia di nomi) e scelto per il primo gioco di ruolo della moda sostenibile. Prima di parlare del nome vorrei parlare del gioco di ruolo e di come 12 donne che hanno aderito al progetto, hanno poi lavorato insieme per creare il gioco stesso. Il bando vinto da Trama Plaza ha permesso di realizzare un percorso di formazione e laboratoriale iniziato a novembre 2023 e concluso a maggio 2024, la cui ultima sessione era relativa alla creazione del nome del gioco. Le precedenti, guidate da professionisti in vari ambiti, hanno attraversato tutte le fasi della costruzione del gioco: meccanica, personaggi, premi, disegni, carte per giocare proprio come un gioco da tavolo.
Per ultima c’è stata la sessione di name storming guidata da me e da Silvia Motta e dedicata a porre le basi per il naming e alla ricerca pratica del nome più efficace per il gioco di ruolo.
LA SESSIONE DI NAME STORMING
Durante la sessione creativa per il naming sono stati attraversati i valori alla base del concetto di moda sostenibile, in positivo e in negativo: essenzialità, fare piazza pulita, ridurre, eliminare, spreco, sovrabbondanza, eccesso, fashion, stile. Un tema caldo, affrontato in modo simbolico e metaforico è stato quello della circolarità: non solo come riciclo, ma come lavoro di gruppo, comune, virtuoso, condiviso. Un altro concetto chiave affrontato secondo varie angolazioni è stato la forza dell’agire insieme, anche perché nel gioco di ruolo realizzato si vince solo se si coopera, e se il bene individuale diventa il bene di tutti. Altrimenti non vince nessuno e bisogna ricominciare tutto.
A questo link c’è un breve video realizzato durante la sessione. Guidare queste donne a giocare con le parole, le sillabe, i suoni, è stato ultra stimolante e produttivo. Le tecniche creative hanno aiutato a far evaporare il pensiero razionale e critico per convogliare le energie sul filone associativo, proiettivo, fantasioso, dove tutte le combinazioni di lingue e suoni sono possibili.
Dal lavoro collettivo sul nome sono emerse alcune centinaia di nomi che sono stati ulteriormente moltiplicati nello scambio tra le partecipanti.
I NOMI FINALISTI
Dopo la sessione generativa noi due consulenti abbiamo rilavorato tutti i nomi emersi, selezionando una long list di un centinaio di nomi che ci sono sembrati i più forti e aderenti agli obiettivi di comunicazione. Da questa lista sono poi stati filtrati i 15 nomi più potenziali. Dopo ulteriori step e confronti è stato ripreso il nome Declù, che all’inizio non era tra i nomi finalisti, ma che ha guadagnato punti per la sua forma breve, fresca, simpatica. La derivazione dal termine decluttering è riconoscibile, per quanto la parola inglese decluttering sia oggi ancora per addetti ai lavori e per i curiosi. Tuttavia ha una gittata ampia, che spazia dall’organizzazione della casa, degli spazi di vita, degli armadi, e tocca vari aspetti del quotidiano di un numero di persone sempre più ampio. L’abbreviazione -clù rende il nome agile, simpatico, e lo porta vicino alla nostra sensibilità italiana. Mette in risonanza anche il senso di clou/clu, la cosa più importante, il culmine, il nodo da cui prendono avvio la svolta e il cambiamento.