Ho scoperto da poco questa linea di pasta che è presente in rete per il suo packaging originale e che ha dato grande visibilità al suo autore, l’artista e designer russo Nikita Konkin.

Quando l’ho vista per la prima volta ne ho apprezzato la bellezza, la pulizia, l’idea, ma subito ho cercato il nome, ed ho pensato “troppo facile chiamarla Pasta, senza un nome proprio stampato sul pack”. L’unica cosa che sono riuscita a scovare era il nome Good Hair Pasta, ma non era usato sul front pack e presumibilmente neanche sul retro. Poi ho capito: la pasta non è mai/ancora stata prodotta, e si tratta di un mockup che ha permesso all’autore di vincere importanti premi di packaging e design. Ed ho così realizzato che l’assenza di un nome di marca (di un brand e di un logo) era giustificata: non si trattava di un prodotto esistente sul mercato, e l’obiettivo era presentare il pack senza rischiare di mettere in ombra il lavoro di grafica con la presenza di un nome/logo anche fittizio, e su cui si sarebbero dovute comunque investire energie e risorse.

Sapendo che si trattava di un prodotto straniero, mi aveva anche colpito l’uso preciso della terminologia tecnica della pasta: Fettuccine, Cavatappi, Spaghettoni. Le H e le doppie erano al posto giusto, le informazioni necessarie c’erano, e tutto lasciava pensare ad un prodotto reale e professionale. Mister Konkin si è cimentato ( e anche molto divertito, credo) con un’icona italiana facendo un ottimo lavoro a mio parere, preciso, efficace e senza strafalcioni. E dando concretezza alla sua idea di mostrare il contenuto e di creare un’associazione inedita tra la pasta e le acconciature femminili; due universi lontani ma uniti qui in modo simpatico.

Trovo l’idea forte e non così dissacrante. Del resto in Italia abbiamo assistito ad operazioni ancora più audaci come quella di Alixir, la linea benessere di Barilla che insieme ad un nome molto particolare, sfoggiava un elegantissimo outfit nero, glamour ma così poco attraente e alimentare. Forse la linea non contemplava la pasta, ma poco cambia.

In un prossimo articolo presenterò un altro stile di pack che gioca con le acconciature in modo altrettanto vivace. Ma in questo caso il nome c’è!