Scritto da Béatrice Ferrari e Linda Liguori. Lupetti Editori di Comunicazione, 2005

La ricerca sull’origine del nome porta sempre a scoprire la genesi della marca: i casi diventano quindi veri e propri racconti, brevi, semplici, sintetici. Dall’identificazione del nome, la storia si sofferma sui primi passi della marca nel mercato, per arrivare ai suoi successi più significativi.

L’obiettivo non è quello di descrivere la forza della marca oggi – sono tutte “grandi marche” – né di tracciare una mappa esauriente dei suoi valori: l’interesse è orientato specificatamente al nome della marca, intorno al quale si raccolgono affascinanti e curiosi aneddoti. Il libro si rivolge sia agli addetti ai lavori che ad un pubblico più ampio, curioso di scoprire qualcosa in più a proposito di queste mitiche brand.

www.brandnamestories.com

ALCUNE RECENSIONI

Perché i Mac si chiamano “Apple”? Chi ha battezzato la “Vespa”? Com’è nata la “Nutella”? Sapete che quella marca di valigie ha preso il nome da un eroe biblico, e quella dei telefonini da un piccolo zibellino dal pelo scuro? Raccolte in un libro le storie di 75 marchi celebri. I prodotti che avvolgono sono già famosi. Quel che c’è dietro, meno.

Ogni marchio è presentato come un piccolo romanzo.
 C’è la sua storia, che a volte affonda le radici nel pionierismo di un’impresa artigiana, a volte invece nelle ricerche di scienziati e semiologi. 
Ci sono i suoi suoni, analizzati con minuziosi appunti fonetici e notazioni linguistiche.
 Ci sono i colori, le forme, i segnali che ha lanciato nel corso della storia industriale del nostro Paese, del mondo occidentale, ai cittadini del mondo.
 Ci sono le lettere e la parole, che diventano talmente forti da sostituirsi ai nomi comuni originali, tanto che oggi diciamo “passami un kleenex” o “metti lo scotch”…
 C’è l’evoluzione del marchio, che rispecchia naturalmente i gusti e la sensibilità dei compratori, in tutte le epoche.

Segue ogni capitolo un’ottima documentazione, frutto di una ricerca iconografica strabiliante. Sfogliando le pagine, ritroviamo campagne pubblicitarie della nostra infanzia, prodotti, spot, fotogrammi comparati del film della società.

Ciò che sorprende, nel libro, è la profondità dell’indagine, degli aspetti esplorati, nascosti nelle pieghe della storia, nelle pagine dei registri, nei risvolti delle intuizioni di grandi industriali e di piccoli inventori – alcuni dei quali non avrebbero mai immaginato di veder proiettati, magari un secolo dopo, il loro nome, il loro marchio, la loro idea… in tutto il mondo.

Ah, “Apple” si chiama così perché la “mela” è una cosa semplice, facile, connessa anche con la tentazione, ed è simbolo di una celebre intuizione: il primo logo raffigurava Newton seduto sotto il famoso melo mente riflette sulla gravità. E la mela è morsicata perché in inglese morso si dice “bite”, omofono di “byte”…

Perché andare in libreria?
Perché le storie di successo insegnano sempre qualcosa. Specialmente se sono raccontate bene.

Stefano Carnazzi – Lifegate

“Il volume raccoglie, in modo semplice e comprensibile, la storia di 75 marche raccontate attraverso il loro nome. Vari elementi hanno orientato la scelta di questi brand name che spaziano da Absolut a Xerox: dalla loro presenza nella classifica stilata da Interbrand in collaborazione con la rivista Newsweek al loro essere veri “miti” del panorama nazionale e internazionale, nonché la particolarità o i fattori di curiosità legati ad alcuni nomi. Vari anche i punti da cui sono stati osservati questi nomi: il significato intrinseco, l’espressione fonetica, la capacità di comunicare a livello internazionale. A completare il tutto un ampio e diversificato bagaglio di immagini che fissano, come in una sorta di frame-stop, alcuni momenti chiave della storia di questi brand names.”

Patrizia Musso – Brandforum